“Non vogliamo diventare razzisti, ma ti ci fanno diventare. Le istituzioni non ci aiutano, gli italiani sono l’ultima ruota del carro e vengono prima gli immigrati”. Anna è una delle persone – in totale sarebbero 250 famiglie qui a Ostia, sul litorale romano – che da due anni ritira il pacco alimentare che una volta alla settimana CasaPound Italia mette a disposizione “degli italiani in difficoltà”. “Il Comune non ci aiuta: se vado a chiedere qualcosa, puntualmente non mi spetta”, dice Anna. “Poi però vedo gente davanti a me a cui vengono pagate le bollette”.
“La crisi ha fatto aumentare le famiglie a cui diamo una mano”, dice Luca Marsella, candidato per CPI alla presidenza del X municipio. L’appuntamento con le urne è per domenica prossima, con il candidato del Movimento 5 stelle dato per favorito, Casapound in ascesa, e il derby tra la sinistra renziana e un don “rosso”.
In questi giorni Marsella è stato condannato a due mesi con pena sospesa per minacce di morte a dei liceali che avevano manifestato contro l’apertura di un circolo CPI a Ostia. “Nego qualsiasi violenza, è una condanna montata ad arte”, dice il candidato. “Questi sono i mezzi degli antifascisti manovrati dai grandi poteri per screditarci”.
Anche sull’appoggio – manifestato con un post su Facebook – di Roberto Spada, il fratello (che non risulta indagato in alcuna inchiesta) di Carmine, detto “Romoletto”, condannato in primo grado a dieci anni per estorsione con l’aggravante mafiosa, Marsella tira dritto: “Quel post è stato strumentalizzato: dice che CPI prende voti nei quartieri popolari”, spiega a ilfattoquotidiano.it. “Questo succede perché CasaPound sostiene gli italiani. Non faremo favori a nessuno e condanniamo qualsiasi forma di malaffare”.