Il portavoce del segretario Pd su Facebook ha sciolto le riserve: il dibattito non sarà ospitato dalle reti dell'azienda pubblica. Vespa: "Si sapeva". Mentana: "Soddisfatto, è la decisione migliore"
Era stata la prima proposta del grillino Luigi Di Maio e così sarà: il confronto tv tra il candidato premier M5s e il segretario Pd Matteo Renzi sarà su La7 nella trasmissione “Di Martedì” condotta da Giovanni Floris. “Noi avremmo preferito confrontarci in una delle trasmissioni del servizio pubblico”, ha detto il portavoce di Renzi Marco Agnoletti. “Ma Di Maio ha scelto di sfidarci e ha scelto il luogo del confronto, Floris: fine della telenovela, noi accettiamo la sfida. Martedì sera Renzi sarà alle 21.30 in studio da Floris”.
Di Maio nei giorni scorsi ha sfidato Renzi via Twitter, che ha subito accettato. Sono seguiti lunghi dibattiti sul luogo migliore per il confronto. Da una parte i dem hanno spinto per la Rai e la stessa azienda pubblica ha proposto uno spazio in prima serata dopo il Tg1 condotto da Bruno Vespa. Ma l’ipotesi è tramontata questa mattina. “La scelta finale era già stata fatta prima che si cominciasse a discutere”, ha commentato Vespa all’agenzia Ansa. “Renzi ha lasciato a Di Maio la scelta del campo ed era scontato che finisse così”. Soddisfatto il direttore del Tg La7 Enrico Mentana: “La scelta è la migliore possibile”, ha dichiarato. “Soprattutto tacita la retorica sul servizio pubblico che si è sentita nelle ultime 48 ore, i grandi confronti politici in Italia sono stati ovunque, trovo sia retorica insopportabile dire che il luogo naturale fosse la Rai. Sono proprio contento che lo faccia Floris, e non ci sarebbe stato niente di male nemmeno se lo avesse fatto Bianca Berlinguer“.
Nelle scorse ore, erano intervenuti anche i consiglieri del cda Rai chiedendo che l’incontro fosse ospitato dall’azienda pubblica. Ora il vicepresidente della Vigilanza Giorgio Lainati ha commentato attaccando i grillini e il loro veto: “Comprensibile la scelta di Renzi di accettare il confronto negli studi di Floris, da sempre professionista corretto ed esemplare, ma è del tutto assurdo il veto posto dal Movimento 5 stelle sulla Rai” . E ha quindi continuato: “Il confronto tra il segretario del Pd Matteo Renzi e il candidato premier del M5S Luigi di Maio, di fatto l’inizio di questa lunghissima campagna elettorale, si sarebbe dovuto svolgere su Rai Uno, la rete ammiraglia del servizio pubblico che di norma garantisce ascolti quattro volte superiori a quelli de La 7 e con lo ‘Speciale Tg1’ avrebbe offerto garanzia di equilibrio e imparzialità, come certamente avverrà nei prossimi confronti elettorali”. Poi, ha concluso, “è del tutto naturale che la lettera scritta dai consiglieri di Viale Mazzini sia stata indirizzata all’onorevole Fico, colui che guida la commissione che da decenni vigila, regola e interviene su tutte le vicende che riguardano la Rai. Che cosa avrebbero dovuto fare? Indirizzarla a Confalonieri, a Cairo o a Zappia, gli editori di Mediaset, La7 e Sky? Per questi motivi non ritengo ‘irrituale e inopportuna’ la loro lettera ma lo è la risposta del Presidente della Vigilanza”.