Deloitte, Kpmg, Ernst&Young e Pwc nel mirino del garante della concorrenza secondo il quale i quattro colossi avevano stabilito in precedenza a chi sarebbero finiti i vari lotti messi a gara dalla società pubblica per poi partecipare a scacchiera
Si erano spartite i lotti di un bando della Consip da 66 milioni di euro. Ad accusare le quattro principali società di revisione e consulenza mondiale è stata l’Antitrust, che ha comminato a Deloitte, Kpmg, Ernst&Young e Pwc al mondo una multa per oltre 23 milioni di euro. Le società, conosciute anche come Big four, avevano partecipato a un bando della Consip, ovvero la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana cui è stato affidato il programma di razionalizzazione della spesa pubblica nazionale. La gara riguardava “l’affidamento dei servizi di supporto e assistenza tecnica alle pubbliche amministrazioni per l’esercizio e lo sviluppo della funzione di sorveglianza e Audit dei programmi cofinanziati dall’Unione europea“.
E, secondo l’Antitrust, avrebbero messo in atto di “una delle più gravi violazioni del diritto della concorrenza”. In pratica, secondo l’Authority, i quattro colossi avevano stabilito in precedenza a chi sarebbero finiti i vari lotti messi a gara. A quel punto, con una partecipazione “a scacchiera“, ogni azienda aveva presentato offerte con sconti più elevati per le parti di bando che le spettavano in base alla spartizione, presentando offerte completamente inadatte per i lotti che erano stati “assegnati” alle altre. In questo modo, hanno “condizionato l’esito della gara“, come si legge nel comunicato dell’Antitrust che ha dato la notizia.
Come si legge nel documento di 135 pagine prodotto dal garante della concorrenza, in alcuni lotti le aziende presentavano “offerte con ribassi tra il 30 e il 35%“, mentre in altri le offerte erano “decisamente inferiori, con ribassi del 10-15%, secondo uno schema del tutto simmetrico”. L’Antitrust quindi punta il dito sul fatto che le offerte con sconti più elevati “non si sono mai sovrapposte“. Uno scenario che non può essere spiegato se non “nell’ottica di un disegno spartitorio“. Nel corso degli accertamenti sono stati inoltre trovati una serie di documenti che confermano i “contatti orizzontali” e gli incontri tra le società, oltre a documenti indicativi della ripartizione dei lotti. Gli incontri erano organizzati semplicemente via posta elettronica, l’oggetto delle e-mail incriminate era “incontro fondi EU”.