Renzi indica nel 13 novembre, giorno della direzione del partito, il via alla campagna elettorale del Pd. Ma la sinistra alla quale i vertici democratici sembrano tendere la mano? Il calendario è già deciso. Dal 9 novembre (fino al 18) Mdp organizzerà le assemblee provinciali che culmineranno il 19 con l’assemblea nazionale. Nell’ultimo weekend di novembre quella che Roberto Speranza ha definito “un momento di partecipazione democratica dal basso, unitaria”, una sorta di “caucus” delle primarie statunitensi, spiega meglio Alfredo D’Attorre, che metteranno insieme Mdp, Sinistra Italiana e Possibile. Infine a dicembre “un momento comiziale di tutte le forze politiche della sinistra in una lista unita. Lì ci sarà la prova del nove”. Il 19 novembre sarà il giorno anche dell’assemblea nazionale di Sinistra Italiana. Obiettivo: “Un’unica lista di sinistra autonoma e alternativa rispetto agli altri poli e con un programma e un progetto chiaro che ponga al centro la lotta alle diseguaglianze e la costruzione di una società differente in cui si rispetti la dignità delle persone e il pianeta in cui viviamo”.

Nel frattempo, il 12 novembre, Giuliano Pisapia organizza con Campo Progressista un altro momento in cui riunisce le principali personalità della sinistra, dalle minoranze del Pd fino agli amministratori locali “arancione” fino ai Radicali e agli ambientalisti. Un appuntamento che vale doppio se non triplo per il futuro delle possibili alleanze di centrosinistra, tanto più dopo l’incontro tra Pisapia e Piero Grasso avvenuto proprio nei giorni scorsi.

All’unanimità la direzione di Mdp ha approvato un documento che porterà a una lista unitaria di sinistra, incentrata su di un programma improntato su lavoro, salute e fisco. “Il cambiamento e l’alternativa rispetto alle politiche degli ultimi anni – si legge nel documento – sono la cifra fondamentale di questo progetto, il cui obiettivo è dare sostanza ai valori di eguaglianza, inclusione, giustizia sociale. Con questo spirito ci impegniamo a costruire una lista comune alle prossime elezioni politiche”. Nel documento si parla di “tutte le esperienze del civismo, a chi lavora quotidianamente nell’associazionismo, alle forze organizzate del mondo del lavoro, ma soprattutto a tutte le donne e gli uomini trascinati in basso dalla crisi, che hanno bisogno di una politica diversa per risollevarsi”. Un vocabolario che sembra molto vicino a quello di Pisapia. In apparenza i canali diplomatici tra le forze di sinistra e Pisapia non si sono ancora del tutto interrotti. “Noi abbiamo abbandonato il Pd perché non eravamo d’accordo con le sue scelte politiche. E non abbiamo cambiato idea – dice Massimo D’Alema – Io uso le parole di Pisapia, due punti e virgolette, la ricostruzione del centrosinistra richiede una discontinuità di leadership e di contenuti. E io sono d’accordo con lui”.

Ma questi caucus cosa saranno? “L’idea – spiega il braccio destro di Pierluigi Bersani, D’Attorre – è di un migliaio di persone che verranno decise insieme a Possibile e a Sinistra italiana, a cui verranno ad aggiungersi le figure istituzionali, in modo da avere la rappresentanza di tutte le province. Quello diventa poi il luogo democratico che deciderà programma, leader, nome, simbolo, linea politica. E dà l’idea che non stiamo semplicemente facendo una lista elettorale, ma un primo passo della costruzione di una forza politica dopo le elezioni”.

Nel frattempo Campo Progressista riunisce di nuovo tutti i volenterosi: domenica prossima, all’Auditorium Antonianum di Roma, “Diversa” riunirà Laura Boldrini, Gianni Cuperlo e Cesare Damiano, Monica Frassoni (presidente dei Verdi Europei) e Rossella Muroni (presidente di Legambiente), Furio Honsell (sindaco di Udine e prossimo candidato alle Regionali del Friuli), Arturo Lorenzoni (vicesindaco di Padova, leader di Coalizione civica) e Carlo Salvemini (sindaco di Lecce), Riccardo Magi (segretario dei Radicali) e Luigi Manconi (Pd e promotore dello sciopero della fame per lo ius soli) e poi il coordinatore di Mdp Roberto Speranza e l’ex ministro prodiano Giulio Santagata.

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