La procura ha disposto l’autopsia. Dallo stato del cadavere non è stato possibile stabilire se si tratti di un uomo o di una donna né è stato possibile accertare le cause del decesso. Gli investigatori stanno verificando le denunce di scomparsa presentate negli ultimi anni
Una valigia ai bordi di una strada di campagna, nei pressi di una discarica di rifiuti. Un gruppo di cacciatori si avvicina. Scoperta macabra: all’interno c’era un cadavere rannicchiato, in avanzato stato di decomposizione, praticamente uno scheletro. A distanza di ore, poi, la segnalazione ai carabinieri. È successo sabato scorso tra Cavaglià e Alice Castello, neanche 3mila anime al confine tra la provincia di Vercelli e quella di Biella. Le forze dell’ordine hanno comunicato la notizia soltanto oggi. La procura di Vercelli ha disposto l’autopsia. Dallo stato del cadavere, rannicchiato ma integro, non è stato possibile stabilire se si tratti di un uomo o di una donna né è stato possibile accertare le cause del decesso. Gli investigatori stanno verificando le denunce di scomparsa presentate negli ultimi anni nel Vercellese e nel Biellese. In tal senso, le parole di Luigi Bondano, primo cittadino di Alice Castello, restringono il campo delle ipotesi: “Attualmente nel territorio di mia competenza non risultano denunce di persone scomparse”. Il primo cittadino, recatosi sul luogo del ritrovamento, conferma che dai resti è impossibile riconoscere il sesso dell’individuo.