Ci vogliono umili capitani, non capi arroganti. Adesso tutti hanno davvero paura. Il successo del M5S in Sicilia, prevedibile certo, ma plasticamente visibile nei numeri e nei fatti, ha un risvolto che tutte le forze politiche temono e che hanno cercato in tutti i modi di evitare. Luigi Di Maio ha promesso di presentare la squadra prima del voto. Ed è questo che determina il panico negli altri due poli. Il Pd, ormai terzo, ogni giorno conta le personalità in fuga, mentre Silvio Berlusconi dimostra in Sicilia di fare il pieno.
La squadra di ministri proposti prima, farà la differenza nelle ultime fasi della campagna elettorale nel voto d’opinione dove il M5S conta su uno zoccolo duro intorno al 27% e nel bacino dei non votanti che è la vera miniera di Matteo Renzi. Di Maio adesso è consapevole che un governo di personalità amate dagli italiani, dopo il successo siciliano, è più vicino. Non è l’effetto tipico cui ci ha abituato la politica del salto sul carro del vincitore. E’ l’effetto rassicurante che stabilizza il consenso ad un Movimento pieno anche di difetti, ma fondamentalmente pieno di “Mani e facce pulite”. Sarà la squadra di governo proposta da Di Maio che completerà il puzzle aggiungendo una cosa fondamentale da unire alla parola onestà: la competenza, la capacità.
E Renzi e Berlusconi sanno che l’indignazione degli italiani, soprattutto di quelli che non votano più da tempo, potrà essere catturata solo dalla novità di una discesa in campo di massa delle persone per bene. Se le personalità interpellate da Di Maio per comporre la sua squadra di governo accetteranno di prestare temporaneamente “servizio per lo Stato” come fosse un periodo di leva funzionale al resettaggio civico del Sistema Italia, allora non ci sarà partita nei collegi uninominali e nel proporzionale. Col Rosatellum il voto è unico e plurimo, e se si chiederà agli italiani di votare per la squadra conosciuta di ministri proposti che la governeranno, anche il candidato nel collegio sarà messo in ombra. La squadra presentata prima, sarà l’elemento fondamentale che il M5S ha a disposizione.
E per usare una metafora calcistica, dobbiamo ricordate la nostra Nazionale che diventò più volte Campione del mondo come squadra, non grazie alle spiccate individualità. Ricordiamo gli Azzurri, non il centravanti goleador dell’epoca. E l’immagine della coppa sollevata in alto con il volto sorridente di Cannavaro ci è rimasto stampato nell’anima. Cavolo però, c’è una somiglianza pazzesca tra Di Maio e Cannavaro. Anche questo gli servirà per imparare a fare il Capitano di una squadra.