In apertura dell’atteso ‘confronto all’americana’ tra Carmelo Barbagallo, Capo del Dipartimento Vigilanza di Bankitalia ed Angelo Apponi, Direttore Generale della Consob, con soli tre voti contrari (tra cui quello dello stesso presidente Casini), si è stabilito l’audizione testimoniale, vale a dire un’audizione a tutti gli effetti equiparata a quella che un soggetto deve rendere di fronte ad un tribunale, nel dettaglio cioè ‘utilizzabile in sede penale‘. Questo, dopo che la settimana scorsa sono emerse chiare discordanze nelle loro audizioni singole nella Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario a Palazzo San Macuto. Ma alla ripresa dei lavori, il Presidente della Commissione d’inchiesta, a norma della legge istitutiva della stessa commissione parlamentare d’inchiesta, precisa che per giungere al confronto all’americana tra Carmelo Barbagallo di Bankitalia e Angelo Apponi di Consob i due devono prima essere riascoltati singolarmente attraverso l’audizione testimoniale e solo successivamente, nella prossima seduta della Commissione parlamentare, si potrà procedere all’atteso confronto. Dunque Bankitalia viene fatta accomodare fuori dalla Commissione e si inizia da Consob, ma dopo oltre quaranta minuti, tra i commissari sorgono dubbi: Barbagallo (Bankitalia) starà ascoltando l’audizione di Apponi (Consob)? Ne nasce una lunga e complicata discussione sul da farsi, con i commissari Villarosa e Sibilia (M5s), Augello (Forza Italia), Orfini (Pd) e Tosato (Lega Nord) che propongono diverse soluzioni ed il Presidente Casini in affanno a mediare tra questi. Tutta la vicenda durata più di un’ora viene riassunta da Matteo Orfini: “La prossima volta decidiamo queste cose in Ufficio di Presidenza, anche per evitare di fronte agli auditi, o in questo caso testimoni, un casino che non rende onore a nessuno di noi“. Casini si sfoga: “L’avevo detto che io ero contrario”