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Fiction su Zagaria, il boss chiede un risarcimento di 100mila euro per danni d’immagine

L'avvocato del capo dei Casalesi: "Nelle puntate inesattezze e falsità: non è vero che era attratto dalla figlia della famiglia che lo ospitava" (quando era latitante)

di F. Q.

Il boss dei Casalesi Michele Zagaria, detenuto in regime di carcere duro nel carcere di Opera, ha chiesto un risarcimento di 100mila euro per i danni d’immagine causati dalla fiction della Rai Sotto copertura 2 – La cattura di Zagaria. Lo ha annunciato il suo avvocato Barbara Lettieri dello studio legale Sartoris Lettieri di Cuneo. “A nome e per conto di Michele Zagaria e della sua famiglia – si legge in una lettera inviata dall’avvocato alla redazione del Mattino di Napoli – volevamo segnalare inesattezze e falsità che i nostri assistiti hanno già evidenziato ai vertici della Lux Vide e della stessa Rai”. Secondo il boss, ciò che è raccontato nella fiction “non è assolutamente realistico e molti sono i particolari inventati dagli sceneggiatori”. Uno su tutti, quello che dipinge Zagaria come “attratto sessualmente” dalla giovane figlia della famiglia che per anni lo ha ospitato: “Una cosa che ha profondamente offeso e disgustato il nostro assistito”. Il legale ha annunciato che l’eventuale risarcimento sarà devoluto in beneficenza.

Sulla vicenda è intervenuto tra gli altri l’attore Alessandro Preziosi, che nella fiction interpreta il boss: “Il mio lavoro è quello di mettere in scena nel modo più evocativo possibile quello che si ritiene giusto in base alla sceneggiatura. La fiction non racconta certo le perversioni di un uomo. Ma è incentrata sulle tensione tra bene e male e dove, questa volta, il male è sconfitto e vince la giustizia”.

La miniserie aveva già scatenato le proteste di Antonio Iovine, altro ex boss dei Casalesi, il cui personaggio era stato il protagonista della prima stagione della fiction: “La storia del mio cliente – aveva fatto sapere il suo avvocato Valeria Maffei – si interrompe senza dire che si è pentito dopo la cattura”. Curiosamente, a infastidire particolarmente anche Iovine, catturato il 17 novembre 2010 dopo 15 anni di latitanza, era stata una scena nella quale il boss cena con una ragazza: “È una storia che non ha alcun fondamento”.

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