Quattordici anni e mezzo di carcere per Guerlin Butungu, considerato il capo del branco di stupratori che violentò una donna polacca e una trans sudamericana, oltre a picchiare un amico della prima vittima. E’ questa la pena chiesta dalla procura di Rimini nel processo abbreviato per il 20enne congolese arrestato dalla squadra mobile per i fatti del 26 agosto scorso.
Il pm Stefano Celli ha formulato la sua richiesta che prevede la continuazione per tutti i reati commessi da Butungu più la rapina e lo stupro del 12 agosto, che per il pubblico ministero va tenuto separato nel computo della pena. Nel caso in cui invece il tribunale collegiale dovesse riconoscere la continuazione tra i reati commessi la sera del 12 e quelli commessi dal congolese la sera del 26, la pena richiesta dal pm Stefano Celli sarebbe di 13 anni e 4 mesi. Trattandosi di un processo con rito abbreviato, Butungu può usufruire dello sconto di un terzo della pena. L’udienza è stata poi aggiornata e continuerà nel pomeriggio con le altre parti civili, poi la parola passerà alla difesa del congolese. Se le discussioni termineranno entro le 17, è probabile una sentenza in serata. Se invece la discussione si protrarrà oltre, il processo potrebbe slittare a sabato.
La notte di terrore per la coppia polacca che si era appartata sulle spiagge di Miramare era iniziata con una domanda. “Where are you from?”, chiese uno del branco mentre la coppia di polacchi era seduta su un telo in spiaggia di Rimini. In compagnia di Butungu c’erano un nigeriano di 16 anni e due fratelli marocchini entrambi minorenni. Secondo quanto ricostruito dal gip che convalidò gli arresti, gli aggressori hanno picchiato il ragazzo che “vomitava” con la testa nella sabbia e intanto violentavano lei con “brutalità e inutile cattiveria”. Una “scena agghiacciante”, secondo il giudice. Stando alla sua ricostruzione, fu Butungu, quella notte, a “impadronirsi per primo del corpo delle giovani donne per dar sfogo ai propri bestiali istinti sessuali“.
Poco dopo i quattro, sempre secondo le indagini, picchiarono e stuprarono anche una trans peruviana. Uno dei due ragazzi bianchi, mise a verbale la trans, “mi strappava la borsetta, mentre uno dei ragazzi neri mi ha preso per i capelli trascinandomi con forza oltre via Flaminia, dove vi erano dei cespugli rigogliosi”. La peruviana ricorda di essersi opposta “ma uno dei giovani mi colpiva alla testa con una bottigliata mentre un secondo mi sferrava un violento pugno allo zigomo sinistro”. Uno del branco, aggiunge, “mi minacciava puntandomi il collo della bottiglia alla gola” mentre un altro, a quel punto, riusciva a trascinarla oltre il cespuglio, dove abusò di lei.