Ci sono gli indumenti, all’apparenza gli stessi che indossava il giorno in cui è scomparsa. C’è la ciocca di capelli biondi, come i suoi. E poi gli oggetti personali – una croce a forma di tau e un orologio – rinvenuti nel fango che avvolgeva il cadavere, in buona parte ridotto allo stato scheletrico.

Bisognerà attendere l’autopsia in programma nei prossimi giorni, ma si rafforza l’ipotesi che il corpo di donna in avanzato stato di decomposizione trovato nelle compagne di Tolentino, in provincia di Macerata, possa essere della pittrice anconetana Renata Rapposelli. La donna, 64 anni, è scomparsa il 9 ottobre dopo una visita all’ex marito e al figlio a Giulianova, in provincia di Teramo.

E ora i due famigliari sono indagati per omicidio dalla procura di Ancona, che ha delegato l’inchiesta ai carabinieri. Martedì i due saranno interrogati e dovranno chiarire quando hanno visto la donna per l’ultima volta. L’ex marito aveva detto di averla accompagna verso casa dopo pranzo, lasciandola nella zona del Santuario di Loreto perché la donna – devota alla Madonna – voleva pregare. Ma c’è una testimonianza che colloca la pittrice attorno alle 17 a Tortoreto, a 80 chilometri dalla chiesa, contraddicendo il racconto dell’uomo.

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