Milleduecento dinari libici, 800 dollari, per comprare un 20enne nigeriano durante un’asta di essere umani. Accade a Tripoli, in Libia, dove secondo un video pubblicato dalla Cnn un gruppo di persone all’apparenza di origine subsahariana è finito in vendita. Un gruppo di “ragazzoni forti adatti al lavoro nei campi“, secondo il battitore che resta fuoricampo.
Dopo aver visionato il filmato, si legge nell’articolo, la Cnn si è messa al lavoro per verificarne l’autenticità e ha inviato una troupe in Libia. “Con una telecamera nascosta, il mese scorso siamo entrati in una proprietà alla periferia di Tripoli e abbiamo visto a una dozzina di persone andare sotto il martello (under the hammer, in inglese) nello spazio di sei o sette minuti”.
“A nessuno serve uno scavatore? Eccone uno, è un omone forte”, scandiva l’uomo che batteva l’asta vestito in uniforme militare. I compratori alzavano la mano per fare la loro offerta e in pochi minuti, prosegue l’articolo della Cnn, era tutto finito: “Gli uomini comprati, rassegnati al loro destino, vengono consegnati ai loro nuovi padroni“.
La Cnn inquadra il video e l’asta di esseri umani nel contesto dei flussi migratori provenienti dai Paesi subsahariani, sottolinenando come ogni anno decine di migliaia di persone attraversino i confini libici: “Si tratta di profughi in fuga dai conflitti o migranti economici in cerca di migliori opportunità in Europa. Molti hanno venduto tutti i lori averi per finanziarsi il viaggio fino alla costa e imbarcarsi nel Mediterraneo”.
“Ma una recente stretta imposta dalla Guardia costiera libica – scrivono i giornalisti della Cnn, nel giorno in cui l’Onu punta il dito contro il patto stretto dall’Italia per conto dell’Ue per ridurre i flussi migratori – ha comportato una carenza di barche che prendono il mare, lasciando i trafficanti di uomini con un accumulo di aspiranti passeggeri tra le mani. Così i trafficanti diventano schiavisti e i migranti diventano schiavi“.