Lieve sconto di pena - 4 mesi - rispetto a quanto rimediato in primo grado dall'ex capogruppo Pdl alla Pisana. L’accusa riguardava l’appropriazione di oltre 1,3 milioni di euro prelevati dai fondi assegnati al gruppo e usati per spese private, tra cui una jeep acquistata in occasione della nevicata che paralizzò Roma nel febbraio 2012
Tre anni di carcere a Batman per i rimborsi intascati alla Regione Lazio e usati per fare spese personali, tra cui viaggi e una jeep acquistata in occasione della nevicata che paralizzò Roma nel febbraio 2012. Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl alla Pisana durante la giunta Polverini, incassa una condanna anche in appello: 3 anni per peculato, 4 mesi in meno di quanto rimediato in primo grado al termine di un processo con rito abbreviato. L’accusa contestata riguardava l’appropriazione di oltre un milione e trecentomila euro prelevati dai fondi assegnati al gruppo avvenuta tra il 2010 e il 2012. Il procuratore generale Pietro Catalani aveva chiesto una condanna a sei anni.
L’accusa ha sempre sostenuto che Fiorito, arrestato il 2 ottobre 2012, aveva utilizzato il denaro destinato al gruppo Pdl per acquisti privati, dirottando su conti esteri parte dei soldi. Inoltre secondo la procura non era vero, come sostenuto dall’avvocato Carlo Taormina, legale di Fiorito, “che il consigliere agiva da privato in quanto quei soldi avevano destinazione di tipo generale e quindi pubblicistica”. Da qui l’accusa e la condanna per peculato.
“Non riteniamo corretta l’impostazione dei magistrati. Attendiamo le motivazioni della sentenza e poi faremo ricorso in Cassazione“, ha detto Taormina lasciando la Corte d’Appello, subito dopo la sentenza. Fiorito, presente in aula al momento della sentenza, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. “E’ laureato in economia e commercio – ha aggiunto il legale – non appena possibile potrebbe provare la strada della libera professione. Certamente ha abbandonato la politica”. “Fiorito ha da tempo avviato un percorso per il risarcimento del danno – ha proseguito Taormina – I giudici oggi lo hanno riconosciuto. Lui ha venduto un appartamento e anche delle auto”.