La frase incriminata pronunciata dal consigliere del XI Municipio Fabio Talamoni a un agente della Polizia Locale in un momento di grande concitazione del Consiglio municipale. I consiglieri d'opposizione si erano resi protagonisti di una momentanea occupazione dell’Aula. “Queste parole vergognose e irresponsabili non possono passare inosservate", dicono i dem. “Ha sbagliato e non lo giustifico, ma stava scherzando", lo difende il presidente Mario Torelli
“Allontanate i consiglieri del Pd anche utilizzando il metodo Spada”. Cioè a testate. È una frase pesante, una battuta estremamente fuori luogo, quella pronunciata davanti a testimoni da Fabio Talamoni, consigliere M5s al Municipio XI di Roma. Una polemica subito cavalcata dal Partito democratico, che sta chiedendo le dimissioni del portavoce municipale e la cacciata dal Movimento.
“Ha sbagliato e non lo giustifico, ma stava scherzando, l’ha detto anche con il sorriso”, ha provato a ridimensionare il presidente del Municipio XI, Mario Torelli, contattato da ilfattoquotidiano.it, mentre lo stesso Talamoni ha preferito rimanere in silenzio senza neanche provare a difendersi. In un momento in cui l’opinione pubblica capitolina è ancora scossa per la testata di Roberto Spada, fratello del boss di Ostia “Romoletto”, al giornalista Daniele Piervincenzi, le parole di Talamoni hanno ovviamente infiammato il dibattito politico. Anche perché, proprio per quell’aggressione, il pugile è in carcere con l’accusa di lesioni e violenza privata con l’aggravante del metodo mafioso. Non esattamente un episodio su cui scherzare, cosa che evidentemente il Pd ha subito sottolineato.
La frase incriminata sarebbe stata detta da Talamoni a un agente della Polizia Locale in un momento di grande concitazione del Consiglio municipale, quando i consiglieri del Pd si erano resi protagonisti di una momentanea occupazione dell’Aula, azione di protesta che aveva portato alla sospensione dei lavori. “Queste parole vergognose e irresponsabili non possono passare inosservate”, hanno subito scritto in un comunicato stampa i consiglieri municipali dem Maurizio Veloccia, Gianluca Lanzi, Giulia Fainella e Angelo Vastola, per poi aggiungere: “Crediamo che persone del genere non possano continuare a ricoprire incarichi istituzionali e chiediamo che la Sindaca intervenga per chiarire che quanto dichiarato dall’esponente grillino non sia la posizione di tutto il M5S”.
La polemica è stata presto ripresa dagli esponenti nazionali del Pd. Per prima Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati dem: “Cosa dicono la sindaca Raggi e il candidato premier Di Maio in merito al metodo mafioso invocato dal pentastellato Fabio Talamoni verso i consiglieri del Partito Democratico dell’XI municipio?”. Attacca Marco Miccoli: “Bel sistema direi: invocato, collaudato, da delinquenti, fascisti e mafiosi. La lotta alla mafia e l’educazione contro i comportamenti violenti non si fa con pomposi annunci ma con buoni esempi, altrimenti di vere sono solo le prese in giro fatte agli elettori”. Invoca la cacciata dal M5s di Talamoni anche Andrea Casu, segretario del Pd romano: “Cara Virginia Raggi oggi hai la grande occasione per ribadire con forza il tuo impegno da Sindaca contro chi, persino nelle Istituzioni, invoca il ‘metodo Spada’ e quindi l’uso della violenza fisica, per contrastare un proprio avversario politico”. Per il momento, dal Campidoglio non è arrivato alcun commento sulla vicenda. Al fattoquotidiano.it risulta che il consigliere è stato già stato rimproverato e invitato a non cadere in “scivoloni” così gravi in futuro.