Messaggi su twitter durante la campagna elettorale che riguardano proprio la corsa del padre per la Casa Bianca. Donald Trump Jr – figlio di Ivana e fratello di Ivanka – finisce nel mirino per i contatti e i messaggi con Wikileaks, svelati dal magazine The Atlantic. Uno scoop seguito poco dopo dalla conferma dello stesso figlio del presidente Usa che sul sito di microblogging ha pubblicato tutti gli scambi. E ironizzato su chi nel Congresso ha fatto uscire i documenti riservati. Un episodio che torna ad agitare lo spettro della collusione fra la campagna di Trump e la Russia.
E a complicare il quadro si aggiunge il tweet del presidente del 12 ottobre 2016: il miliardario denunciava la poca attenzione che “i media disonesti” stavano dando alle “incredibili informazioni date da Wikileaks” sulle mail di John Podesta, allora alla guida della campagna di Hillary Clinton, appena 15 minuti dopo che il sito di Julian Assange aveva inoltrato una richiesta in questo senso a suo figlio. “Suggerisco fortemente che tuo padre twitti questo link se vuole menzionarci”, c’era scritto nel messaggio inviato il 12 ottobre dello scorso anno nella mail inviata al figlio di Trump in cui si chiede in pratica al presidente di rilanciare e promuovere “notizie importanti che la stampa non sta seguendo e siamo sicuri che alcuni dei vostri sostenitori faranno”, riferendosi alle mail del democratico. Non risulta che Trump jr abbia risposto a questo messaggio con una mail, ma 15 minuti dopo è invece arrivato, puntuale, il tweet di Trump: “Molta poca attenzione dai media disonesti alle incredibili informazioni fornite da Wikileaks“.
I contatti con il sito di Assange – A contattare più volte Trump jr è stata l’organizzazione fondata da Julian Assange, che chiedeva al figlio del tycoon di diffondere documenti hackerati e proponeva alcune idee per non riconoscere il risultato delle elezioni in caso di vittoria della democratica Hillary Clinton. Trump Jr, che ha risposto sporadicamente a Wikileaks, attacca chi nel Congresso ha permesso che trapelassero i documenti riservati che lui stesso aveva consegnato alle Commissioni che indagano sul Russiagate. I messaggi scatenano l’attacco dei democratici. Ma il legale di Trump Jr si dice sicuro: “Possiamo dire in piena fiducia che non siamo preoccupati da questi documenti e dalle domande che possono suscitare, alle quali sono già state date risposte nelle sedi appropriate”. Il vice presidente Mike Pence si dice all’oscuro dei contatti fra Trump Jr e Wikileaks. I democratici chiedono spiegazioni e puntano a sentire direttamente Trump Jr su Wikileaks nell’ambito delle indagini sul Russiagate.
Here is the entire chain of messages with @wikileaks (with my whopping 3 responses) which one of the congressional committees has chosen to selectively leak. How ironic! 1/3 pic.twitter.com/SiwTqWtykA
— Donald Trump Jr. (@DonaldJTrumpJr) November 14, 2017
2/3 pic.twitter.com/b1B9PBGl5t
— Donald Trump Jr. (@DonaldJTrumpJr) November 14, 2017
3/3 pic.twitter.com/5FdeNrbg02
— Donald Trump Jr. (@DonaldJTrumpJr) November 14, 2017
Intanto il Dipartimento di Giustizia guidato da Jeff Sessions valuta la nomina di un secondo procuratore generale oltre a Robert Mueller per indagare su temi che preoccupano i repubblicani, incluse eventuali violazioni della Fondazione Clinton e la vendita di una società di uranio alla Russia nel 2010, quando Hillary Clinton era segretario di Stato. Sessions ha chiesto ad alcuni procuratori del Dipartimento di iniziare a indagare: “Riporteranno direttamente al ministro della giustizia e al suo vice, raccomanderanno se aprire nuove inchieste, e se ci siano temi che meritano un procuratore speciale”, afferma Stephen Boyd, assistente di Sessions, rispondendo al presidente della Commissione Giudiziaria della Camera, Robert Goodlatte, che tempo chiede indagini su temi che agitano la destra americana e sono legati al voto. Le elezioni 2016 e le interferenze della Russia sono oggetto delle attuali indagini del procuratore speciale Robert Mueller.