Protagonista assoluto il 63nne scrittore anglo-pakistano Kureishi – presente in Sicilia venerdì 17 per un incontro con il pubblico e per ritirare l’Efebo d’Oro alla carriera – a cui la kermesse ha dedicato una retrospettiva davvero copiosa
Hanif Kureishi, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, e una sfilza di titoli che nemmeno al festival di Cannes. È in corso in questi giorni a Palermo la 39esima edizione dell’Efebo d’Oro, festival di cinema in cui si premia ogni anno un’opera tratta da un testo letterario. Protagonista assoluto il 63nne scrittore anglo-pakistano Kureishi – presente in Sicilia venerdì 17 per un incontro con il pubblico e per ritirare l’Efebo d’Oro alla carriera – a cui la kermesse ha dedicato una retrospettiva davvero copiosa, se non addirittura completa. Otto titoli che vanno dall’esordio folgorante in compagnia del regista Stephen Frears con Sammy e Rose vanno a letto e My Beautiful Laundrette, quando ancora il grande schermo poteva fungere da clava anticonformista e antisistema, lì contro il famelico ottuso thatcherismo. Ma anche il blocco più recente delle opere dirette da Roger Mitchell (Venus, The Mother, Le weekend); o quel My son is fanatic, datato 1997, e diretto da Udayn Prasad, incredibilmente premonitore del pericolo radicalista islamico contemporaneo; o ancora il suo unico lungo da regista, London Kills me (1991) che in Italia non ha avuto la giusta attenzione.
Efebo d’Oro 2017 proporrà anche una sezione di videoarte alla presenza dei registi Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Cineasti indipendenti tra il cinema e la pittura, i due saranno presenti a Palermo, dopo aver mostrato i loro film e installazioni nelle collezioni del MoMA a New York, del The Museum of Modern Art di Yokohama, del British Film Institute di Londra, della Cinémathèque Française. Interessante, soprattutto per chi li ha persi nelle fugaci distribuzioni in sala durante gli ultimi mesi gli otto titoli in Concorso tratti da opere letterarie tra le quali la giuria sceglierà il migliore: La mia vita da Zucchina di Claude Barras; Lady Macbeth di William Oldroyd; La pelle dell’orso dell’esordiente Marco Segato, con Marco Paolini; Elle di Paul Verhoeven con Isabelle Huppert, nominata al Premio Oscar come miglior attrice; Monolith di Ivan Silvestrini, un’ibridazione intelligente tra l’universo dei comics e quello del cinema; Return to Montauk, del regista Premio Oscar Volker Schlöndorff, film inedito in Italia; Naples ‘44 del regista napoletano Francesco Patierno, che sarà presente in sala; e Corniche Kennedy della regista franco-algerina Dominique Cabrera, che rivolge uno sguardo particolare alla vita sociale delle periferie.