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Fausto Brizzi, la tatuatrice Vanya Stone: “Andai a denunciarlo due anni fa, ma mi hanno detto che non avevo prove”

Nuove accuse per il regista da parte di una giovane tatuatrice al settimanale Grazia, che racconta di essere stata molestata con il "solito metodo" (Brizzi l'avrebbe invitata nel suo loft e lì si sarebbe masturbato davanti a lei). E un altro fronte di accuse arriva anche da Rossella Izzo CHE in veste di direttrice dell’accademia Actor’s Planet ha ricordato uno spiacevole episodio accaduto a diverse allieve della sua scuola di recitazione. “Abbiamo allontanato lui e anche altri"

di Davide Turrini

Ancora Fausto Brizzi, ancora molestie. Dopo che due attrici e modelle intervistate da Le Iene hanno indicato nel regista romano il possibile autore di avance aggressive e reiterate durante finti provini nella sua casa/studio di San Lorenzo a Roma, è il turno della direttrice di una scuola di recitazione e della tatuatrice Vanya Stone. Intervistata dal settimanale Grazia la doppiatrice Rossella Izzo in veste di direttrice dell’accademia Actor’s Planet ha ricordato uno spiacevole episodio accaduto a diverse allieve della sua scuola di recitazione. “Abbiamo allontanato lui e anche altri – ha spiegato la Izzo al settimanale Mondadori – Se qualcuno non sa tenere a posto le mani è giusto che gli venga data una bacchettata”. La voce della sorella gemella della regista Simona arriva dopo che una delle ragazze allieve di Actor’s Planet ha raccontato per filo e per segno a Grazia l’approccio di Brizzi per un’eventuale provino post accademia. Il fatto sarebbe avvenuto circa un anno fa con la solita scusa dei “massaggini” e l’ipotesi di essere “disposta a tutto” pur di diventare famosa. “Non sapevo a che cosa si riferisse, non ha detto nient’altro, a quel punto, però, non mi sentivo neanche tanto a mio agio e ho preferito che l’incontro finisse”, ha spiegato la ragazza che ha voluto rimanere anonima. La Izzo ha così confermato le voci che erano già girate tra le allieve della sua scuola, e rilanciato con parole piuttosto gravi: “Abbiamo allontanato lui e anche altri, alcuni maestri che magari avevano strane idee sono stati allontanati dall’accademia. Una selezione naturale tra uomini più spavaldi e persone irreprensibili e dignitose. Se qualcuno non sa tenere a posto le mani, è giusto che gli venga data una bacchettata. Purtroppo è una realtà, è giusto che qualcuno la denunci, e che questi uomini, messi di fronte alla loro pochezza, si debbano difendere. Che lo facciano con la loro faccia e con le loro palle, viste che le hanno. Io non difenderò mai nessuno di loro”.

Vanya Stone, invece, di professione è tatuatrice. Circa due anni fa ha presentato un esposto per molestie contro Fausto Brizzi. Sempre al settimanale Grazia la donna ha spiegato che all’epoca le forze dell’ordine a cui si era rivolta le risposero che non c’erano prove e che quindi non si poteva agire. Anche se la sua versione dei fatti ritrae nuovamente il regista romano nel suo solito “metodo”: il tentativo di assalto che va a vuoto e l’uomo che finisce col masturbarsi davanti a lei. “Sono una tatuatrice e lavoro spesso per il cinema. Mi piace anche recitare e in passato ho fatto un paio di ruoli. Un giorno, su Facebook, Fausto Brizzi mi scrive dicendomi che ho un viso interessante e che gli piacerebbe conoscermi per, forse, usarmi in un film”. L’oramai risaputa trafila si ripete: invito nello studio nel quartiere di San Lorenzo, a Roma, loft a due piani, Jacuzzi e lettone. Brizzi che spiega alla ragazza il significato dei tanti accorgimenti nell’arredamento (“spesso mi fermo qui dopo il lavoro”), ed ecco le foto che richiedono uno spogliarello completo: “Resto in mutande e reggiseno e lui comincia a toccarmi e a fare apprezzamenti. Io mi sento a disagio, per cui mi rivesto di corsa. A quel punto mi offre un massaggio io rifiuto e lui mi si siede vicino e riprende a toccarmi. Lì accanto vedo la foto di una donna e gli chiedo se quella sia sua moglie. Lui mi dice che non lo è ancora, che si devono sposare due giorni dopo. E poi, all’improvviso, si spoglia e prende a masturbarsi”. La ragazza dice di essere rimasta paralizzata e di avere avuto davanti a lei due “occhi che la fissavano e che facevano paura”. “Poi sono riuscita a sbloccarmi: sono saltata in piedi e gli ho gridato che era un porco, un pervertito. Lui mi ha afferrata per le braccia cercando di fermarmi, dicendomi che, in fondo, sapeva che piaceva anche a me. Gli ho dato una spinta e sono fuggita giù per le scale”. Pianti ininterrotti, tre notti insonni, confessione alla madre, e via ai carabinieri che però non le credono e non registrano, a quanto pare, nemmeno la denuncia. “Mi hanno detto che non avevo prove, che non potevano agire. Non so neanche se mi hanno creduto”.

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