Carlo Ancelotti ha rifiutato l’offerta per allenare la nazionale italiana di calcio dopo la storica eliminazione per i mondiali di Russia 2018. Lo ha rivelato lo storico procuratore Giovanni Branchini in un’intervista a “Deejay football club” su Radio Deejay: “Mi sento di escludere questa opportunità, Carlo rispetta tutti ma non se la sente di accettare l’offerta per la panchina azzurra. In questo momento ha altri obiettivi”. Ancelotti, 58 anni e esonerato pochi mesi fa dal Bayern Monaco, era la prima scelta di Carlo Tavecchio per cercare di placare le proteste dopo la cocente eliminazione dai mondiali. Il nome forte per rilanciare il calcio italiano e soprattutto un tentativo disperato di salvare la sua poltrona di presidente della Figc. La stessa federcalcio non ha poi voluto commentare le parole di Branchini: “Non commentiamo notizie senza fondamento – ha dichiarato all’Ansa una fonte qualificata della Figc – Sono solo sciacallaggio giornalistico”
Tavecchio: “Sbagliata la formazione” – Intanto, il presidente Carlo Tavecchio è tornato a parlare dopo l’eliminazione. “Sono quattro giorni che non dormo – ha dichiarato il presidente federale in un’intervista alle Iene – Abbiamo giocato male, dovevamo aggirarli con i piccoletti che stavano in panchina”. Durante l’intervista, che andrà in onda il 19 novembre, Tavecchio ha fatto ricadere tutte le colpe sul Ct Ventura: “La debacle è tecnica, la scelta tecnica sbagliata della formazione”. Alla domanda però su chi avesse scelto l’ex allenatore del Torino come tecnico della nazionale, Tavecchio non può che rispondere: “L’ho scelto io”.
Le richieste di Carletto – In questi giorni i contatti tra la federcalcio e il tecnico di Reggiolo sono stati frequenti, con Ancelotti che aveva richiesto due suoi ex calciatori nel suo staff: Paolo Maldini nel ruolo di team manager e Andrea Pirlo, ritiratosi dal calcio soltanto pochi giorni fa, nel ruolo di vice. Altro nodo da sciogliere era quello dell’ingaggio, un compenso che poteva aggirarsi intorno ai 4 milioni di euro grazie al supporto di alcuni sponsor come era successo per l’ex ct Antonio Conte. E proprio l’allenatore del Chelsea rientra tra i nomi forti su cui la federazione si sta concentrando per il dopo Ventura. Conte, allenatore dell’Italia nel biennio 2014-2016, è volato in Inghilterra dove lo scorso anno ha vinto la Premier League. Il rapporto con la dirigenza londinese si sta però incrinando, dopo un inizio di stagione non particolarmente entusiasmante. “La federazione deve trovare la soluzione giusta per migliorare questa situazione – ha commentato Conte – Un mio ritorno alla guida della nazionale è molto difficile in questo momento, ci sono tante voci ma la Figc deve prendersi il giusto tempo per trovare la soluzione giusta per il calcio italiano”.
Si decide tutto lunedì – Dopo il rifiuto di Ancelotti e il temporaneo no di Conte, adesso bisognerà aspettare il prossimo consiglio federale previsto per lunedì, quando Tavecchio presenterà una serie di proposte per rilanciare il calcio italiano, mai così in crisi negli ultimi sessant’anni. Una riunione federale che sarà tenuta d’occhio con molta attenzione anche dal Ministro dello Sport Luca Lotti: “È il momento di rifondare il calcio, non si può far finta di nulla. Quello che mi auguro è che non si arrivi a lunedì al solito compromesso dove magari il consiglio federale si accorda su varie posizione e si riparte facendo finta di nulla. Ad ora non ho sentito né soluzioni, né idee, né proposte. Mi auguro che si rifletta bene e si prendano le giuste decisioni”. La sensazione è che la mozione che presenterà Tavecchio probabilmente passerà, ma per salvare il posto il presidente federale avrà bisogno di un’ampia maggioranza.
“Ancelotti è l’uomo giusto” – Sull’ipotesi di vedere Carlo Ancelotti sulla panchina dell’Italia ha parlato anche Luciano Spalletti: “Ce lo vedrei molto bene – ha dichiarato il tecnico dell’Inter nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Atalanta – È il numero uno, ha carisma, ha esperienza, ha il consenso di giocatori, allenatori, tutti. È una bellissima persona e un bravissimo allenatore. Poi ce ne sono anche altri ma per la nostra Nazionale bisogna mirare alto, e lui è il meglio, il numero uno”. Ai giornalisti che gli chiedevano se invece potesse essere lui il futuro Ct azzurro, Spalletti ha risposto che al momento “ho la mia posizione. Mi piacerebbe farlo, ma non adesso”.