Si chiama Aldobrando Papi, ha 55 anni, è un senzatetto che conosceva la vittima. Agli inquirenti ha detto che Norma Maria Moreira da Silva è caduta durante una lite nata dopo che la donna ha tentato di baciarlo
Lei voleva baciarlo, lui ha respinto le avances. Poi è scoppiata una lite. Degenerata. È questa la ricostruzione fornita agli inquirenti da Aldobrando Papi, 55 anni, senza tetto, reo confesso dell’omicidio di Norma Maria Moreira da Silva, la 49enne brasiliana trovata morta martedì mattina nell’ansa di un sottopassaggio nei pressi di Corso d’Italia, nel centro di Roma. La versione fornita dall’uomo, però, non coincide con le condizioni in cui è stato ritrovato il cadavere della donna, con il volto insanguinato, una profonda ferita alla testa e una caviglia fratturata. Papi, inoltre, ha negato categoricamente di aver stuprato la 49enne. “Non volevo ucciderla” ha detto a chi indaga dopo il fermo per omicidio volontario e la confessione. “Lei aveva bevuto molto, c’è stata una lite, mi ha tirato i capelli e io l’ho schiaffeggiata – avrebbe raccontato – È caduta per terra, ma non c’era sangue e sono andato via”. L’uomo, di 55 anni, ha però negato la violenza sessuale: “È morta per la caduta, non l’ho stuprata“.
I sospetti si erano concentrati su di lui già qualche ora dopo il delitto e alla fine il clochard ha confessato di aver aggredito Norma Maria Moreira da Silva. Al pm Papi, incensurato anche se ebbe qualche problema per una tentata estorsione da 2 euro, ha precisato di conoscere da tempo la brasiliana, ma di non aver avuto alcuna relazione con lei. Nel decreto di fermo si legge che Papi avrebbe cagionato la morte della donna “colpendola con un oggetto non meglio identificato con violenza e reiteratamente su varie parti del corpo, in particolare sulla testa e sul torace, con l’aggravante di avere agito per motivi abbietti e futili consistiti nell’esigenza di respingerla poiché la vittima pretendeva di baciarlo: con l’ulteriore aggravante della minorata difesa, avendo agito in orario notturno, in luogo isolato e nei confronti di una donna non in grado di apprestare alcuna idonea difesa“.
Il clochard, quasi completamente analfabeta ed un passato da parcheggiatore abusivo si è presentato ieri in procura, assistito da un avvocato, e ha chiesto di essere interrogato. Ha dichiarato di essersi ritrovato con la 49enne nel sottopasso vicino al ministero dei Trasporti la sera di lunedì scorso e lì è scoppiata la lite. L’uomo è stato portato nel carcere di Regina Coeli. Oggi la procura ha chiesto la convalida del fermo. Tra lunedì e martedì, invece, ci sarà l’interrogatorio di garanzia. Il cerchio si era stretto attorno a lui già all’indomani del ritrovamento. Gli investigatori della squadra mobile, diretti da Luigi Silipo, hanno setacciato le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza che inquadrano il tratto di strada nei pressi di Porta Pia dove si trova la rampa di scale che porta al marciapiede. Una volta identificata la vittima, che non aveva con sé documenti, hanno ricostruito le sue frequentazioni e hanno ascoltato alcuni conoscenti che a volte la ospitavano. Fin da subito si è ipotizzato, infatti, che si trattasse di un omicidio maturato in ambienti dei senzatetto che utilizzano quell’ansa del sottopassaggio come un ricovero di fortuna. Così è stato appurato che Norma Maria Moreira da Silva aveva trascorso la mattina e il pomeriggio con un uomo. I poliziotti della squadra mobile hanno così accertato che si trattava di Aldobrando Papi, il 55enne fermato ieri. L’uomo, che inizialmente avrebbe fornito delle dichiarazioni poi ritrattate, si è presentato dagli inquirenti ammettendo le proprie responsabilità.