Politica

M5s, Alessandro Di Battista: “Non mi ricandido in Parlamento alle prossime elezioni. Ma non lascio il Movimento”

Ad annunciarlo è lo stesso deputato, durante una diretta facebook sulla sua pagina, dove precisa: "Non lascio il Movimento, non succederà mai. È una mia seconda pelle. Lo sosterrò sempre ma al di fuori dei palazzi istituzionali". Il futuro? "Continuare a combattere dal punto di vista politico anche attraverso la controinformazione e la scrittura"

Alessandro Di Battista non si ricandiderà in Parlamento alle elezioni politiche del 2018. Ad annunciarlo è lo stesso deputato, durante una diretta facebook annunciata nelle ore precedenti sulla sua pagina.”In maniera molto leale e sincera sono qui per darvi una notizia: ho deciso di non ricandidarmi in Parlamento alle prossime elezioni. È una scelta mia, non è legata al Movimento”, dice Di Battista nel video diffuso sul social network.  “Ma – precisa – non lascio il Movimento, non succederà mai. È una mia seconda pelle. Lo sosterrò sempre ma al di fuori dei palazzi istituzionali”.

Il parlamentare romano era stato eletto a Montecitorio nel febbraio del 2013: dopo aver raccolto 313 voti alle parlamentarie del Movimento 5 Stelle era stato inserito al quarto posto nella lista della circoscrizione Lazio 1. In precedenza si era candidato senza successo con la lista Amici di Beppe Grillo alle comunali di Roma nel 2008. Non ricandidandosi alle prossime politiche, quindi, Di Battista avrebbe all’attivo soltanto un mandato da portavoce: per le regole del Movimento 5 Stelle, dunque, può ancora ricoprire un nuovo mandato da eletto. “Chi mi conosce sa che qualche tempo fa avevo già detto che se si fosse andati a fine legislatura non mi sarei ricandidato per un secondo mandato, per adesso“, ha sottolineato il parlamentare.

“Io già mi immagino che qualcuno nei prossimi giorni dirà o scriverà qualcosa per speculare su questa mia scelta”, ha detto Di Battista nello stesso video in cui ha annunciato la volontà di non ricandidarsi. “Diranno – ha ipotizzato il deputato – che ci sono dissidi tra Beppe (nel senso di Grillo ndr) e me o tra Luigi (inteso Di Maio ndr) e me: per me Beppe è un esempio e Luigi è un esempio e un fratello. Li sosterrò in campagna elettorale solo che farò una campagna elettorale da non candidato perché in questo momento ho delle altre aspirazioni. Si può fare politica anche fuori dai palazzi. Io prima di fare politica mi occupavo di cooperazione internazionale, scrivevo per il blog. Sarà questo che tornerò a fare dall’estate prossima”. Poi una critica al mondo dell’informazione: “Diranno che ho anticipato i titoli dei giornali perché non ho fiducia nel sistema mediatico italiano: è vero, questo è assolutamente vero”.

“Non nego – ha poi aggiunto -che la nascita di mio figlio è come se avesse dato ancora più benzina a una scelta che era già presa. Quando ti nasce un figlio inizi a pensare moltissimo al tuo futuro, alle tue reali aspirazioni, ai tuoi sogni. E tra i miei sogni c’è la scrittura: continuare a combattere dal punto di vista politico anche attraverso la controinformazione e la scrittura. Tra qualche giorno uscirà un libro che ho scritto sul Movimento, su questa scelta e sulla paternità”.