Alla fine si è rivelata una bravata la vicenda del chiodo nel panino di una mensa delle elementari di Genova che ha fatto il giro del web nei giorni scorsi. E tuttavia resta alta l’allerta sulla refezione scolastica dove non di rado i bimbi si ritrovano di fronte a spiacevoli sorprese: muffa nel budino, blatte nelle crocchette, ragni e altri animaletti nel piatto. Da Milano a Castiglione delle Stiviere a Quartu i problemi non cambiano. A lanciare l’allarme sono i genitori che da qualche anno sono sempre più vigli all’interno delle commissioni mensa. Da una parte mamme e papà che segnalano, dall’altra dirigenti scolastici che devono trovare soluzioni a chi vuole portarsi il cibo da casa e altri che provano a difendere la “ditta”.
Milano e quella pizza con muffa
L’ultima segnalazione arriva dalla scuola primaria Sant’Uguzzone dell’istituto “Italo Calvino” di Milano. Nei giorni scorsi Giovanna, commissario mensa e mamma, si è trovata di fronte ad un budino che non poteva certo finire in bocca ad un alunno. E nemmeno la pizza: “Una bambina nel prenderla in mano l’ha fatta cadere e abbiamo scoperto della muffa. La stessa che c’era nel budino al cacao equosolidale. Dev’essere un problema di conservazione visto che il prodotto non era scaduto. Non è mio lavoro capire che è accaduto ma in genere c’è una scarsa qualità della refezione scolastica”.
La mamma della Sant’Uguzzone ha aperto la procedura del corpo estraneo come da normativa, il prodotto è stato reso a “Milano Ristorazione” in attesa di una risposta sulla questione: “Non mi convince – spiega Giovanna – la qualità del cibo che finisce sui tavoli dei bambini: manca la volontà di migliore e di affrontare le richieste dell’utenza. Il pane ad esempio è gommoso, non ha un sapore fresco: lo segnaliamo da mesi ma non cambia nulla”.
A difendere “Milano Ristorazione” è la dirigente dell’istituto “Calvino”, Dorotea Russo: “Questo è un momento in cui c’è grande attenzione sui fenomeni che gettano discredito sulla scuola. La qualità della mensa non sarà eccelsa ma considerato che vengono distribuiti più di mille pasti può capitare qualche disfunzione. Se c’è un budino con muffa ne danno un altro al bambino. Ho scritto ai responsabili di “Milano Ristorazione” raccomandando loro di essere il più possibili attenti. Sono certa che quel giorno il bambino non è rimasto senza budino. Si vuole un po’ ingigantire la questione per screditare un’azienda che vanta una buona proporzione tra qualità e prezzo. A meno di cinque euro si mangiano primo, secondo, pane, dessert o frutta”.
Da Pescara e Quartu, blatte e finto bio
Eppure i casi in Italia di disservizio non mancano. L’8 novembre scorso i Nas hanno eseguito cinque misure di custodia per quattro responsabili di un’azienda pistoiese che forniva carne avariata anche alle mense scolastiche. Qualche giorno prima a Pescara i Carabinieri hanno effettuato controlli a tappeto in undici mense scolastiche della regione, in istituti di vario ordine e grado. In provincia di Pescara, in particolare, due i casi più gravi: in una mensa venivano serviti pasti preparati con materie prime convenzionali ma ai genitori erano stati spacciati come prodotti bio. Nel secondo caso, invece, addirittura in una scuola dell’infanzia erano presenti nei locali mensa deiezioni di volatili ed oggetti che ostruivano l’uscita di emergenza.
Il 24 ottobre a Castiglione è stato trovato un insetto nelle verdure servite in mensa, mentre qualche giorno prima, raccontano i genitori, era stata trovata una biglia e a Livorno sono spuntati “animaletti con le ali che non si muovevano nel pane” al circolo La Rosa. Il 17 ottobre la disavventura è accaduta ad un bambino della scuola elementare di via Inghilterra, a Quartu. Il piccolo, forchetta e coltello alla mano, ha tagliato una crocchetta di pesce ed ecco la terribile sorpresa: all’intero ha trovato una blatta. Il pranzo è stato subito sospeso e la dirigente scolastica ha allertato il Comune. L’Amministrazione comunale ha deciso di sanzionare la ditta che si occupa del servizio mensa in tutte le scuole della città.
Un caso confermato dalla stessa dirigenza della scuola che, interpellata, ha ammesso con poche parole l’accaduto: “Le informazioni sono corrispondenti ai fatti”, spiega la vice preside Maria Cristina Feci. Diversa la situazione alla “Anne Frank” a Noventa dove i genitori hanno segnalato la presenza di capelli nelle polpette di carne. La dirigente scolastica Daniela Bellabarba prova a smentire: “Non è stata fatta una segnalazione attraverso il verbale. Non si capisce chi sia stato a creare questo allarme . E’ una mensa, non è un ristorante a cinque stelle. Io stessa ogni tanto vado a mangiare senza preavvisare. Il locale non è sufficientemente grande per accogliere tutti i bambini perciò si fanno due turni. C’è una procedura di raccolta differenziata. Può essere che vi sia un cambio di menù all’ultimo momento a causa della mancanza al mercato di un prodotto o la segnalazione di frutta particolarmente matura che i bambini non gradiscono. Nulla di più”.
Torino e la guerra del panino
Intanto l’esercito di mamme e papà che dopo la sentenza del tribunale di Torino, vogliono portare il pasto da casa è in aumento al punto da costringere qualche dirigente ad adeguarsi. Una di queste è Isabella Benzoni, preside dell’istituto Cesare Battisti a Genova: “Nella nostra scuola siamo partiti dal fatto che i giudici hanno riconosciuto questo diritto e abbiamo realizzato un regolamento che è sul sito. Abbiamo fatto un’ analisi del contesto, individuato gli spazi, previsto dei tavoli in refettorio in modo che non discriminino i bambini. Ho dato disposizione agli insegnanti di vigilare. Oggi sono solo sette su 180 i bambini che si avvalgono di questa facoltà ma non ho sindacato sulle possibili motivazioni dei genitori”.
L’accusa del commissioni per la mensa
Restano i dubbi dei genitori sulla qualità delle mense. A rilanciare il caso di Milano e non solo è la Rete delle Commissioni Mensa nazionale: “Se andiamo in un’osteria o in un negozio e troviamo dei ragni nel cibo non mettiamo più piede in quel posto. Le mense – spiega Sabina Calogero – sono un servizio, invece, senza scelta. Vedere spesso insetti, corpi estranei nei piatti dei bambini è impressionante. Tutto ciò è causato anche dalla presenza di lavoratori in subappalto che lavorano con turni assurdi. I controlli li fanno i Comuni con forze ridotte o i commissari mensa ma giova ricordare questi organi composti dai genitori non sono obbligatori e variano da città in città. A Genova esiste un buon regolamento che garantisce l’accesso ai genitori altri fanno l’interesse della ditta concedendo l’ingresso di mamme e papà con preavviso, vietando la possibilità di fare fotografie”.
Scuola
Mense: scarafaggi e muffe nei piatti dei bimbi. Le denunce dei genitori, la difesa dei dirigenti: “Non è ristorante stellato”
Muffa nel budino, blatte nelle crocchette, ragni e altri animaletti nel piatto. Da Milano a Castiglione delle Stiviere a Quartu i problemi non cambiano. A lanciare l’allarme sono i genitori che da qualche anno sono sempre più vigli all’interno delle commissioni mensa. I dirigenti scolastici tra due fronti: devono trovare soluzioni a chi vuole portarsi il cibo da casa e al tempo stesso difendere la “ditta" che fornisce i pasti
Alla fine si è rivelata una bravata la vicenda del chiodo nel panino di una mensa delle elementari di Genova che ha fatto il giro del web nei giorni scorsi. E tuttavia resta alta l’allerta sulla refezione scolastica dove non di rado i bimbi si ritrovano di fronte a spiacevoli sorprese: muffa nel budino, blatte nelle crocchette, ragni e altri animaletti nel piatto. Da Milano a Castiglione delle Stiviere a Quartu i problemi non cambiano. A lanciare l’allarme sono i genitori che da qualche anno sono sempre più vigli all’interno delle commissioni mensa. Da una parte mamme e papà che segnalano, dall’altra dirigenti scolastici che devono trovare soluzioni a chi vuole portarsi il cibo da casa e altri che provano a difendere la “ditta”.
Milano e quella pizza con muffa
L’ultima segnalazione arriva dalla scuola primaria Sant’Uguzzone dell’istituto “Italo Calvino” di Milano. Nei giorni scorsi Giovanna, commissario mensa e mamma, si è trovata di fronte ad un budino che non poteva certo finire in bocca ad un alunno. E nemmeno la pizza: “Una bambina nel prenderla in mano l’ha fatta cadere e abbiamo scoperto della muffa. La stessa che c’era nel budino al cacao equosolidale. Dev’essere un problema di conservazione visto che il prodotto non era scaduto. Non è mio lavoro capire che è accaduto ma in genere c’è una scarsa qualità della refezione scolastica”.
La mamma della Sant’Uguzzone ha aperto la procedura del corpo estraneo come da normativa, il prodotto è stato reso a “Milano Ristorazione” in attesa di una risposta sulla questione: “Non mi convince – spiega Giovanna – la qualità del cibo che finisce sui tavoli dei bambini: manca la volontà di migliore e di affrontare le richieste dell’utenza. Il pane ad esempio è gommoso, non ha un sapore fresco: lo segnaliamo da mesi ma non cambia nulla”.
A difendere “Milano Ristorazione” è la dirigente dell’istituto “Calvino”, Dorotea Russo: “Questo è un momento in cui c’è grande attenzione sui fenomeni che gettano discredito sulla scuola. La qualità della mensa non sarà eccelsa ma considerato che vengono distribuiti più di mille pasti può capitare qualche disfunzione. Se c’è un budino con muffa ne danno un altro al bambino. Ho scritto ai responsabili di “Milano Ristorazione” raccomandando loro di essere il più possibili attenti. Sono certa che quel giorno il bambino non è rimasto senza budino. Si vuole un po’ ingigantire la questione per screditare un’azienda che vanta una buona proporzione tra qualità e prezzo. A meno di cinque euro si mangiano primo, secondo, pane, dessert o frutta”.
Da Pescara e Quartu, blatte e finto bio
Eppure i casi in Italia di disservizio non mancano. L’8 novembre scorso i Nas hanno eseguito cinque misure di custodia per quattro responsabili di un’azienda pistoiese che forniva carne avariata anche alle mense scolastiche. Qualche giorno prima a Pescara i Carabinieri hanno effettuato controlli a tappeto in undici mense scolastiche della regione, in istituti di vario ordine e grado. In provincia di Pescara, in particolare, due i casi più gravi: in una mensa venivano serviti pasti preparati con materie prime convenzionali ma ai genitori erano stati spacciati come prodotti bio. Nel secondo caso, invece, addirittura in una scuola dell’infanzia erano presenti nei locali mensa deiezioni di volatili ed oggetti che ostruivano l’uscita di emergenza.
Il 24 ottobre a Castiglione è stato trovato un insetto nelle verdure servite in mensa, mentre qualche giorno prima, raccontano i genitori, era stata trovata una biglia e a Livorno sono spuntati “animaletti con le ali che non si muovevano nel pane” al circolo La Rosa. Il 17 ottobre la disavventura è accaduta ad un bambino della scuola elementare di via Inghilterra, a Quartu. Il piccolo, forchetta e coltello alla mano, ha tagliato una crocchetta di pesce ed ecco la terribile sorpresa: all’intero ha trovato una blatta. Il pranzo è stato subito sospeso e la dirigente scolastica ha allertato il Comune. L’Amministrazione comunale ha deciso di sanzionare la ditta che si occupa del servizio mensa in tutte le scuole della città.
Un caso confermato dalla stessa dirigenza della scuola che, interpellata, ha ammesso con poche parole l’accaduto: “Le informazioni sono corrispondenti ai fatti”, spiega la vice preside Maria Cristina Feci. Diversa la situazione alla “Anne Frank” a Noventa dove i genitori hanno segnalato la presenza di capelli nelle polpette di carne. La dirigente scolastica Daniela Bellabarba prova a smentire: “Non è stata fatta una segnalazione attraverso il verbale. Non si capisce chi sia stato a creare questo allarme . E’ una mensa, non è un ristorante a cinque stelle. Io stessa ogni tanto vado a mangiare senza preavvisare. Il locale non è sufficientemente grande per accogliere tutti i bambini perciò si fanno due turni. C’è una procedura di raccolta differenziata. Può essere che vi sia un cambio di menù all’ultimo momento a causa della mancanza al mercato di un prodotto o la segnalazione di frutta particolarmente matura che i bambini non gradiscono. Nulla di più”.
Torino e la guerra del panino
Intanto l’esercito di mamme e papà che dopo la sentenza del tribunale di Torino, vogliono portare il pasto da casa è in aumento al punto da costringere qualche dirigente ad adeguarsi. Una di queste è Isabella Benzoni, preside dell’istituto Cesare Battisti a Genova: “Nella nostra scuola siamo partiti dal fatto che i giudici hanno riconosciuto questo diritto e abbiamo realizzato un regolamento che è sul sito. Abbiamo fatto un’ analisi del contesto, individuato gli spazi, previsto dei tavoli in refettorio in modo che non discriminino i bambini. Ho dato disposizione agli insegnanti di vigilare. Oggi sono solo sette su 180 i bambini che si avvalgono di questa facoltà ma non ho sindacato sulle possibili motivazioni dei genitori”.
L’accusa del commissioni per la mensa
Restano i dubbi dei genitori sulla qualità delle mense. A rilanciare il caso di Milano e non solo è la Rete delle Commissioni Mensa nazionale: “Se andiamo in un’osteria o in un negozio e troviamo dei ragni nel cibo non mettiamo più piede in quel posto. Le mense – spiega Sabina Calogero – sono un servizio, invece, senza scelta. Vedere spesso insetti, corpi estranei nei piatti dei bambini è impressionante. Tutto ciò è causato anche dalla presenza di lavoratori in subappalto che lavorano con turni assurdi. I controlli li fanno i Comuni con forze ridotte o i commissari mensa ma giova ricordare questi organi composti dai genitori non sono obbligatori e variano da città in città. A Genova esiste un buon regolamento che garantisce l’accesso ai genitori altri fanno l’interesse della ditta concedendo l’ingresso di mamme e papà con preavviso, vietando la possibilità di fare fotografie”.
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La giornata dei diritti dell’infanzia nel Paese che li calpesta
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Amsterdam, 3 feb. –(Adnkronos) - E' nell'ottica di una semplificazione "in linea con i cambiamenti comunicati" a dicembre al momento dell'uscita di Carlos Tavares, la riorganizzazione annunciata questa mattina da Stellantis. Un 'aggiornamento' che rafforza il ruolo delle singole regioni, accorpa ingegneria e software, rilancia su qualità e marketing e vede l'uscita di scena di alcuni top manager. Decisioni - si spiega in una nota - che "consentono il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione" e "rafforzano ulteriormente l’impegno di Stellantis nell’ascoltare i propri clienti" ponendo "le basi per una rinnovata crescita".
A livello di management, Linda Jackson lascia il gruppo e al vertice del brand Peugeot è sostituita da Alain Favey. Abbandona anche Yves Bonnefont, Chief Software Office, visto che "le attività software sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente". Nuovo responsabile anche per Jeep, con la nomina di Bob Broderdorf, dal momento che Antonio Filosa - che mantiene il suo attuale ruolo di COO delle Regioni d’America - assume la leadership globale dell’ente Quality, definito "fulcro della promessa dell’azienda ai clienti".
Nuovo capo anche per DS, dal momento che Olivier François - che mantiene la responsabilità di Fiat e Abarth - guiderà un nuovo Marketing Office, per seguire meglio le attività di promozione dei singoli brand e "supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni". Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz e Anne Abboud è stata nominata alla guida dell’unità veicoli commerciali di Stellantis Pro One.
Come sottolinea il Chairman di Stellantis John Elkann "gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”. Confermata la linea sul processo di nomina del nuovo Chief Executive Officer che "è in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio d’Amministrazione, e si concluderà entro la prima metà del 2025".
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Siamo vicini ad Antonio Tajani, alla sua famiglia e soprattutto a suo figlio Filippo, vittima di un malore durante una partita di calcio. Gli auguriamo una pronta guarigione, e che possa tornare presto in campo”. Lo dichiarano i capigruppo della Lega alla Camera e al Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Esprimo il mio più profondo riconoscimento alla Brigata Sassari per il coraggio, la dedizione e l’alto senso del dovere dimostrato durante tutta la missione Unifil. Ringrazio il generale Messina, con il quale sono sempre rimasta in contatto per essere costantemente informata sullo stato del contingente. I nostri soldati hanno affrontato sfide complesse e delicate, portando avanti il nome dell’Italia con grande professionalità. Il loro impegno ha garantito la stabilità in una regione così fragile, e sono fiera di come abbiano rappresentato la nostra Nazione". Lo ha affermato la deputata di Fratelli d'Italia Barbara Polo, componente della commissione Difesa, al rientro del contingente della Brigata Sassari.
"Da sarda, -ha aggiunto- non posso che essere estremamente orgogliosa nel vedere i miei concittadini impegnati con tanto valore nelle operazioni internazionali. La Brigata Sassari è il fiore all’occhiello del nostro esercito, una realtà che continua a distinguersi per preparazione e coraggio”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Ci mancavano i sedicenti comitati civici che spalleggiano gli occupanti abusivi di immobili a rendere sempre più invivibile il quartiere Esquilino, uno dei più belli di Roma da tempo in mano ad immigrati clandestini e bande criminali. Ne ha fatto le spese un bravo giornalista come Luca Telese aggredito per aver difeso i presidi di legalità che dopo le denunce della Lega le istituzioni stanno predisponendo. Telese chiamato ad un’assemblea pubblica da un sedicente Polo Civico ha avuto l'ardire di affermare che cancellate di protezione dei luoghi di socialità non sono poi da demonizzare. Per difendere la possibilità di vivere in pace e nella legalità all'Esquilino di Roma, come in tutte le periferie d'Italia, è necessario che venga subito definitivamente approvato il ddl sicurezza”. Lo afferma il deputato della Lega ed ex magistrato Simonetta Matone.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Nella loro foga alla ricerca del complotto, di qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, di uno spauracchio a cui assegnare colpe per nascondere le inadeguatezze del governo Meloni, i colleghi di Fratelli d’Italia hanno nuovamente toccato inesplorate vette di contraddizione. L’ultimo attacco frontale è stato riservato a Gimbe e al suo presidente Cartabellotta, colpevole di aver detto con dati inequivocabili che il decreto dell’Esecutivo sulle liste d’attesa è fermo al palo e che solo uno dei sei decreti attuativi è stato già approvato". Lo afferma Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera e coordinatore del Comitato politico salute e inclusione sociale del M5S.
"Oltre a usare parole estremamente gravi nei confronti di chi porta avanti con serietà e professionalità un preziosissimo lavoro scientifico a tutela della sanità, il senatore Zaffini -aggiunge l'esponente pentastellato- ha però di fatto confermato i ritardi denunciati da Cartabellotta, sebbene secondo lui siano in realtà tempi record. Una contraddizione decisamente bizzarra. E nel frattempo, i medici di medicina generale operano come meglio credono e la proposta di Forza Italia in merito è ancora ben lontana dal concretizzarsi".
"Al presidente Cartabellotta -conclude Quartini- va tutta la mia solidarietà, visto che ultimamente è stato identificato come avversario politico, alla stregua di una forza di opposizione, come persino Bruno Vespa aveva avuto l’indecenza di dire. Questo attacco scomposto, in ogni caso, non fa che confermare la linea di questa maggioranza: è sempre colpa degli altri. Dai magistrati, a coloro che distribuiscono la benzina, fino a Gimbe”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - "Il nemico del giorno del governo è la Fondazione Gimbe e in particolare il suo presidente Nino Cartabellotta, accusato da esponenti di maggioranza di essere un bugiardo che falsifica i dati perché ‘cavalier servente’ e comunista. Affermazioni di una gravità inaudita contro un organismo indipendente e autorevole come Gimbe, che fa un grande lavoro di raccolta e verifica dei dati sanitari. La colpa di Cartabellotta? Aver fatto notare che a sei mesi dall’approvazione del decreto liste d’attesa mancano ancora cinque dei sei decreti attuativi, cosa tra l’altro confermata dalla stessa maggioranza". Lo afferma Mariolina Castellone, senatrice M5S e vicepresidente del Senato.
"Ancora una volta, questa destra cerca di trasferire su altri le colpe della propria incapacità e si produce in un costante bullismo contro professionisti che fanno il proprio lavoro, cercando di intimorirli. Per fortuna -conclude l'esponente pentastellata- ci sono i numeri a parlare e a smentire la propaganda di governo. E ci siamo noi a tutelare le voci libere e indipendenti”.
Roma, 2 feb. (Adnkronos) - “Quello delle liste di attesa è un tema che riguarda non solo la salute ma anche la dignità della persona. Un tema che richiede senso di responsabilità e che non riscontro nelle dichiarazioni sparate a raffica da esponenti di Pd, 5 stelle e sinistra. Gli stessi che ci hanno consegnato un Servizio sanitario nazionale allo sfascio e per il quale ci stiamo adoperando per rimetterlo in sesto. Il collega Cartabellotta e la Fondazione Gimbe meritano rispetto, in quanto sono giustificati per la mancata conoscenza del lavoro che il Governo ha messo in campo sui decreti attuativi. Non posso al contrario giustificare i colleghi senatori che siedono nella commissione Sanità del Senato presieduta dal presidente Zaffini o i presidenti di Regione che prendono parte alla Conferenza Stato-Regioni". Lo afferma il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Sanità in Senato.
"Se non sanno -aggiunge- devo purtroppo arguire che dormono mentre se, come penso, sanno e attaccano il presidente Zaffini, che ha solo voluto puntualizzare il lavoro del Governo in risposta alle valutazioni della Fondazione Gimbe, è grave perché si tratta di un comportamento in grave mala fede. Si può anche non conoscere quanto si stia facendo sul tema, ma il senso di responsabilità vuole che prima di sparare a salve ci si informi e ci si documenti . In questo modo si prenderebbe facilmente atto che quanto annunciato dalla Fondazione Gimbe non è proprio puntuale perché -e lo ha spiegato bene il presidente Zaffini- la situazione riguardo ai decreti attuativi è la seguente: Criteri di funzionamento della piattaforma nazionale e regionali delle liste d’attesa: Il decreto è stato trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni. In attesa del parere della Conferenza Stato Regioni alla quale è stato inviato il 13 settembre 2024".
"Funzionamento della piattaforma nazionale di monitoraggio in coerenza con il modello di classificazione e stratificazione della popolazione, risulta ‘fatto’. Poteri sostitutivi del ministero della Salute in caso di inottemperanza delle Regioni e il rispetto agli obiettivi della legge: decreto trasmesso in Conferenza Stato-Regioni il 6 novembre 2024. Linee di indirizzo per l’attivazione dei sistemi di disdetta da parte dei Cup: il decreto è in fase di definizione da attuare con il Piano nazionale delle liste d’attesa in lavorazione predisposto dalla Direzione generale della Programmazione sanitaria già condiviso con Regioni e Mef. Metodologia per la definizione del fabbisogno di personale del Ssn (superamento tetti di spesa): il decreto è in via di ultimazione. Il Piano di azione per rafforzare i servizi sanitari e sociosanitari (nelle Regioni del Sud destinatarie dei fondi del Piano nazionale Equità e salute): decreto trasmesso alla conferenza Stato-Regioni il giorno 8 gennaio 2025".
"In questo confronto tra Zaffini e i nostri avversari politici -conclude Zullo- si può cogliere la differenza tra noi e loro: noi lavoriamo per mettere riparo agli sfasci che ci hanno lasciato in eredità, loro non sanno andare oltre l’irresponsabile e deleteria polemica sterile, dannosa dell’immagine del nostro Servizio sanitario nazionale”.