Cariche di contenimento e lancio di uova all'esterno del rettorato, dove Tap - insieme ad altre aziende - stava tenendo un incontro sulle politiche energetiche
Scontri e lanci di uova nel centro storico di Lecce durante un convegno al quale era presente il country manager di Tap, Michele Mario Elia. Un centinaio di attivisti contrari al gasdotto sono stati allontanati dalla polizia con cariche di alleggerimento. I tafferugli sono avvenuti all’esterno del rettorato dell’università, dove i vertici di Tap stanno tenendo un workshop sui problemi energetici, gasdotti e sicurezza. Altri attivisti del movimentoNo Tap presenti in sala hanno contestato i relatori presenti.
All’esterno, gli agenti in assetto antisommossa hanno cercato di disperdere i manifestanti, che hanno risposto con un lancio di uova. La piazzetta dove ha sede il rettorato è stata chiusa dalle forze dell’ordine, i mezzi blindati restringono tutte le vie di accesso. Secondo la questura, le cariche di contenimento sono state necessarie perché gli attivisti “hanno cercato di sfondare il dispositivo di polizia”.
Il workshop – al quale hanno partecipato rappresentanti ministeriali, Tap, Eni e Rina – è stato momentaneamente sospeso. I manifestanti, dopo essere stati allontanati dal luogo dell’incontro, hanno occupato viale Gallipoli, una delle principali arterie della viabilità cittadina, per una ventina di minuti mandando in tilt il traffico. Già nei giorni scorsi si sono registrate altre manifestazioni sia a Lecce che a Melendugno, dove una ampia zona è stata interdetta al transito anche pedonale per “proteggere” il cantiere del gasdotto. È stato anche emesso un Daspo per un manifestante.