Anche Carlo Tavecchio denunciato di molestie. Dopo aver annunciato le sue dimissioni da presidente della Figc, l’ex presidente è stato accusato di molestie sessuali da una dirigente federale. “Ero entrata nel suo ufficio nella sede della Figc a Roma per parlare di calcio. Non ho fatto nemmeno in tempo a dire “Presidente, come sta?” che lui, guardandomi dritta negli occhi, mi ha risposto: “Ti trovo in forma, si vede che scopi tanto. Fammi toccare le tette, vieni, dai”. La donna, che preferisce rimanere anonima, ha raccontato tutto in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, specificando che le molestie sarebbero “molto recenti, mica riferiti a vent’anni fa, come è successo per certi attori di Hollywood”. La donna ha dichiarato di aver consegnato al proprio avvocato alcune prove audio e video a supporto della propria tesi. “Nelle registrazioni ci sono palpeggiamenti, tentativi di bacio, sempre respinti dalla mia assistita” ha fatto sapere Michele Cianci, legale della donna. Ma la risposta di Tavecchio non si è fatta attendere: “In relazione a quanto riportato da alcuni articoli di stampa, rivendico la mia correttezza e a tutela della mia immagine e della mia onorabilità ho dato mandato ai miei legali di agire in tutte le sedi competenti”.
La donna si è decisa a parlare degli abusi nonostante la paura, sfruttando l’onda di coraggio nata dopo l’esplosione del caso Weinstein, il produttore della Miramax accusato di molestie da decine di donne di Hollywood. “Molte ragazze in passato hanno provato a denunciare, ma senza prove non vengono credute”. La speranza di Maria (il nome riportato dal Corriere è di fantasia) è che sempre più donne trovino il coraggio di denunciare gli abusi: “Non è più pensabile che una donna che vuole lavorare, parlare di calcio, sia costretta a subire violenze di questo tipo”. La spinta decisiva per la denuncia Maria l’ha avuta dallo stesso Tavecchio. “Quando ho saputo che voleva riciclarsi in un’altra posizione ho capito che era arrivato il momento di denunciare“. “Il palazzo della Figc – conclude – va rifondato e ricostruito partendo dalle fondamenta. Bisogna azzerare il sessismo che c’è qui dentro”.