Fulvio Frisone, scienziato catanese di fama internazionale, affetto da tetraparesi spastica dalla nascita, da undici mesi è senza assistenza: "Posso anche morire per lungaggini burocratiche senza che nessuno si sieda ad un tavolo e risolva la mia questione"
Uno sciopero della fame per protestare contro la Regione Siciliana. Il motivo? Non fornisce alcun contributo per la sua assistenza. E quindi ha deciso di fare sul serio. Fulvio Frisone, fisico nucleare catanese di fama internazionale, affetto da tetraparesi spastica dalla nascita da undici mesi è senza assistenza. Oggi ha annunciato che non toccherà più né cibo né acqua se questa situazione non dovesse cambiare. “Ancora la Regione Siciliana non mi ha dato un centesimo per la mia assistenza: insomma, posso anche morire per lungaggini burocratiche senza che nessuno si sieda ad un tavolo e risolva la mia questione”, dice lo scienziato.
Ma perché a Frisone non arrivano gli aiuti che gli dovrebbero spettare di diritto. “Il nodo – dice – che blocca tutto è chi debba assumere la competenza tra i vari Enti locali e cioè tra il comune di Acireale ed il Comune di Aci Catena per l’erogazione dei fondi assistenziali che mi toccano di diritto. Inoltre sarebbe giusta e civile una legge non annuale ma definitiva in modo tale che tutto questo non si debba ripetere ogni anno. Sono stanco di essere preso in giro, di essere sbattuto da un ufficio all’altro e sopratutto di uscire soldi che né io ne mia madre abbiamo. Mia madre vive di pensione“.
Frisone non è l’unico ad avere lanciato l’allarme. Dopo le elezioni regionali dello scorso 5 novembre, il comitato “Siamo handicappati non cretini” ha scritto al neo governatore Nello Musumeci per chiedere un incontro urgente. “Come da lei promesso – si legge nella lettera – il rispetto della dignità delle persone con disabilità e dei loro familiari, dovrà essere una priorità del suo governo (lo ha promesso sottoscrivendo il programma in diretta radiofonica). È arrivato il momento di incontrarci con la massima urgenza, con o senza assessore designato e le spieghiamo il perché”.
Il rischio è che si blocchino i fondi: “I decreti di stanziamento economico per l’assegno di cura per i già censiti – scrivono i disabili nella lettera a Musumeci – dovrebbero avere un limite al 31 dicembre, pertanto se non si provvede ad un nuovo decreto per il prossimo anno, dal 31 dicembre tutti i disabili gravissimi già censiti rischiano di vedersi bloccati i fondi (lei potrà immaginare cosa può volere dire per famiglie, molto spesso sotto la soglia di povertà, dovere aspettare mesi e mesi e dovere comunque pagare l’assistenza senza averne le possibilità). Il bando per i nuovi censiti è ad una situazione di stallo (peraltro prevedibile). Le Asp stanno completando a fatica il censimento dei richiedenti. Lei non ci crederà mai ma il numero dei censiti positivamente vi farà paura. Per le informazioni in nostro possesso, soltanto per il territorio catanese il numero dei gravissimi, supera le 2.000 unità. A Palermo dovrebbero superare tale cifra. Si immagini su tutto il territorio regionale il numero complessivo”.