“Non fa male a nessuno avere un’immagine sacra. Mi sembra che c’entri poco la libertà e c’entri molto l’ideologia in questo atto di questo preside”. Il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, attacca Niccolò La Rocca , il dirigente della scuola Ragusa Moleti di Palermo. Il preside ha fatto rimuovere le statue della Vergine Maria, di Gesù Cristo e le foto dei Papi dall’istituto scolastico, dopo l’articolo del fattoquotidiano.it.
“Dovrebbe bastare il buon senso, la ragionevolezza per evitare episodi del genere, se togliere l’immagine di Papa Francesco o l’immagine della Madonna, oppure il tema delle preghiere. Non fa male a nessuno avere un’immagine sacra”, ha detto a Radio Vaticana Italia Toccafondi, sottosegretario del governo Gentiloni ed esponente di Alternativa Popolare di Angelino Alfano. “Nel 2011 la Corte europea dei diritti dell’uomo – ha continuato Toccafondi – ha stabilito che il crocifisso a scuola non lede la libertà dei singoli e la libertà religiosa. È un punto della nostra cultura e della nostra storia, un punto di riflessione forte. Basta con le guerre ideologiche fatte nelle scuole”.
Al sottosegretario, replica lo stesso dirigente, che stamattina ha scritto una circolare che non lascia spazio ad equivoci: “Visto che nella nostra scuola ci sarebbe l’usanza di far pregare i bambini durante l’attività curriculare ho ricordato che c’è un parere dell’avvocatura dello Stato del 2009 che esclude atti di culto durante l’orario scolastico compresa l’ora di insegnamento della religione cattolica”. “Le miei opinioni personali contano poco – dice La Rocca – sono un pubblico ufficiale e ho rispettato un parere dell’Avvocatura dello Stato. Certo, non mi aspettavo si sollevasse un simile polverone”. Il preside, che è alla guida della Ragusa Moleti dallo scorso settembre, spiega che “nessun genitore è venuto da me a lamentarsi per la presenza di quelle statue ingombranti“.
Poi lo stesso dirigente se la prende col fattoquotidiano.it. Il motivo? Aver dato la notizia delle statue all’interno dell’istituto. “Qualcuno ha preferito rivolgersi al Fatto Quotidiano, raccontando della tradizione delle preghiere prima della merenda e delle lezioni. Se fossero venuti da me avrei provveduto immediatamente”. Una decisione che ha lasciato di stucco genitori e insegnanti, anche se assicura il dirigente “nessuno è venuto a lamentarsi. Qualche docente mi ha riferito di un po’di nervosismo tra gli insegnanti, ma nel mio ufficio non è arrivato nessuno a protestare per la circolare”.