Marilena Negri, 67 anni, è stata uccisa mentre passeggiava col suo beagle intorno alle 7 a Villa Litta, ad Affori. E' stata accoltellata alla gola, ma non si esclude che sia morta per infarto. Probabile la pista della rapina: forse aveva al collo una catenina che non è stata ritrovata sul cadavere
L’assassino di Marilena Negri, la 67enne uccisa ieri mattina nel parco di Villa Litta ad Affori, quartiere di Milano, potrebbe non avere lasciato nessuna traccia. La vittima, infatti, che era uscita alle 6.45 insieme al suo beagle, indossava i guanti quando è stata colpita. Quindi, anche se avesse provato a difendersi, sotto le sue unghie non sarebbe rimasta traccia del profilo genetico dell’aggressore. In ogni caso si cerca il dna dell’assassino anche sui vestiti e sulla borsa della donna. E’ quanto emerge dall’inchiesta condotta dalla Squadra mobile di Milano e coordinata dal pm Donata Costa.
Dalle prime indicazioni dell’autopsia, eseguita stamattina, è stato confermato che la donna è stata colpita con una coltellata al lato sinistro del collo e all’evidenza non ci sarebbero altri segni di lesioni. Per chiarire se è stata colpita alle spalle, ipotesi possibile ma non certa, serviranno analisi più approfondite. Gli inquirenti attendono per le prossime ore una prima relazione sulla causa esatta della morte. E gli investigatori stanno verificando se sia stato sottratto un oggetto personale alla donna che nella borsa aveva solo chiavi e sacchetti per raccogliere le feci del cane (il cellulare pare l’avesse lasciato a casa). Probabilmente Marilena aveva al collo una catenina che non sarebbe stata ritrovata sul cadavere. Inquirenti e investigatori, tra l’altro, stanno anche analizzando gli atti di alcune rapine avvenute a Milano negli ultimi mesi tra cui quella ai danni di una 33enne che camminava in viale Enrico Fermi, dieci giorni fa, con sua figlia neonata nel passeggino e che è stata aggredita con un coltello puntato alla gola.
Dalla prima relazione che arriverà sul tavolo del pm nelle prossime ore si potrà capire meglio se la donna è morta a seguito della ferita al collo per dissanguamento o soffocamento o, ipotesi non esclusa, per infarto. Dalla ferita al collo, da quanto si saputo, non è uscito molto sangue anche se la carotide è stata lesa dal taglio. Il medico legale ha preso 60 giorni di tempo per una relazione autoptica completa. Solo con esami più approfonditi si potrà sapere se la donna è stata aggredita alle spalle o di fronte.
La donna è stata colpita con una coltellata al lato sinistro del collo, un solo fendente che è stato fatale e che l’ha uccisa in pochi minuti. L’intervento del 118, infatti, è stato inutile. L’esame autoptico potrà chiarire, tra le altre cose, se l’assassino l’ha colpita standole di fronte o alle spalle. Intanto proseguono ad ampio raggio le indagini della Squadra mobile che, al momento, non può escludere l’ipotesi della rapina finita male. Sono stati ascoltati parenti e il nuovo compagno della Negri (che era vedova) ma l’attenzione è concentrata sulle telecamere del Comune installate nel parco. Uno degli obiettivi si trova a pochi metri dal luogo dell’omicidio ma gli investigatori diretti da Lorenzo Bucossi mantengono il riserbo sul punto, senza chiarire se le immagini siano utilizzabili.