“Buon natale”. Un messaggio molto semplice ma di un’importanza fondamentale che rappresenta l’inizio di una rivoluzione comunicativa che ha travolto tutti i settori della società. L’augurio è infatti il testo del primo sms inviato nella storia e compie 25 anni. Nonostante lo sviluppo di Whatsapp, Messenger e altre applicazioni di messaggistica varia, gli sms continuano a resistere nonostante il mondo della tecnologia sia completamente cambiato.
La storia del primo messaggio risale al 3 dicembre 1992. “Merry Christmas” è il contenuto del testo che Neil Papworth, dipendente della Vodafone, invia dal suo computer al telefonino di un collega su rete Gsm. Invio da computer che all’epoca era l’unica possibilità: i telefoni, infatti, non avevano ancora il tastierino numerico. “Nessuno aveva idea delle proporzioni che il fenomeno avrebbe assunto” ha detto Papworth sul suo sito internet. Per il primo, vero, sms bisognerà quindi aspettare l’anno successivo, quando il finlandese Riku Pihkonen, stagista della Nokia, completa il primo scambio di messaggi da telefono a telefono.
L’esplosione degli sms arriva alla fine degli anni ’90, diventando un vero e proprio fenomeno di massa, finché nel 2007 negli Usa per la prima volta i messaggi scambiati superano le telefonate. Una crescita che si è arrestata qualche anno fa dopo l’avvento dei sistemi di messaggistica istantanea. Secondo l’ultimo bolletino Agcom, quest’anno sono stati inviati 10 miliardi di messaggi, il 18% in meno rispetto al 2016 e il 76% rispetto a giugno 2013. Un declino che probabilmente non porterà alla scomparsa totale degli Sms, considerando che molte zone del mondo non sono ancora connesse a una rete internet, quasi la metà di chi ha un cellulare non naviga online e non scarica applicazioni. Senza considerare che vari Paesi come Francia e Regno Unito presentano offerte per sms illimitati.
Le caratteristiche degli sms hanno influenzato notevolmente il modo di esprimersi delle persone negli ultimi anni. Uno sviluppo dettato dalla necessità di non sforare i 160 caratteri fissi del messaggio, un limite alle parole che sarà ripreso anche da Twitter al momento della sua nascita, anche se il social network fissa le battute a 140 (prima di alzarle poche settimane fa). Gli sms trovarono spazio anche per le prime iniziative benefiche, quando con un semplice messaggino si poteva devolvere per una buona causa parte del credito del cellulare.