Il cielo di Honolulu è azzurro, solcato da qualche nuvola, dal mattino presto l’oceano Pacifico comincia a popolarsi di vele, surf, turisti e il Diamond Head, montagna simbolo della capitale delle Hawaii, fa da sfondo a questo panorama da cartolina. Giovanni Soldini e il suo team sono qui da Ottobre a lavorare sul trimarano di 70 piedi (21 metri) Maserati, sia per riparare i danni subiti a luglio a seguito della collisione con un oggetto flottante non identificato durante la regata Transpac da Los Angeles a Honolulu, sia per ottimizzare la barca in vista della prossima importante sfida che il navigatore milanese e Maserati stanno per affrontare.
A gennaio, infatti, Giovanni Soldini insieme ai navigatori oceanici Sébastien Audigane, Guido Broggi, Oliver Herrera Perez e Alex Pella, partiranno da Hong Kong direzione Londra, per tentare di battere il record su questa celebre rotta di 13mila miglia (24mila km), soprannominata nel 17esimo secolo “la Rotta del The”. La scelta di questo percorso, che si inserisce in una campagna di record iniziata con lo sponsor Maserati nel 2012 (da allora, Soldini e Maserati hanno stabilito i nuovi record di percorrenza sulla Rotta dell’Oro da New York a San Francisco e sulla rotta San Francisco-Shangai) rappresenta una sfida che combina la navigazione storica e quella moderna. Nel 1866, infatti, i clipper che portavano preziosi carichi di the dalla Cina all’Europa iniziarono a regatare informalmente in quella che fu denominata “la Grande Regata del The”. Il premio in palio? La certezza di vendere la propria merce a prezzo più caro di tutti gli altri concorrenti se si fosse arrivati primi nella capitale inglese.
Seppur il the fu introdotto in Europa nel 17esimo secolo come merce di lusso, infatti, il mercato si aprì alla consumazione “di massa” quasi un secolo dopo, rendendo feroce la competizione fra le decine di clipper che lo trasportavano nel Vecchio Continente. Il percorso era lungo, incerto e molto impegnativo: dalla Cina si doveva circumnavigare l’Africa passando per uno dei più temuti Grandi Capi, Buona Speranza in Sud Africa, prima di affrontare l’oceano Atlantico e le sue imprevedibili tempeste. In tempi moderni, il navigatore francese Lionel Lemonchais, a bordo del maxi trimarano di 100 piedi Gitana 13, ha ripercorso questa rotta stabilendo nel 2008 il nuovo record di percorrenza in equipaggio in 41 giorni 21h26’34”. Per il team di Soldini, però, la sfida sarà ancora più avvincente, visto che saranno a bordo di una barca meno grande, con la metà delle persone d’equipaggio (a bordo di Maserati saranno 5, contro i 10 di Gitana 13) e navigheranno in un periodo dell’anno differente, quando le depressioni atlantiche possono rendere le condizioni meteo estreme.
La preparazione della barca per una navigazione del genere dev’essere meticolosa, come racconta Soldini: “In questi ultimi giorni abbiamo fatto molti test in acqua e lavorato con Guillaume (Verdier, progettista delle modifiche fatte a bordo di Maserati e enfant prodige dell’architettura navale moderna, il quale disegnerà il nuovo monoscafo per la prossima edizione della Coppa America nel 2021 e con cui Soldini collabora da oltre 10 anni) per testare i lavori fatti dal team nelle ultime settimane e ottimizzare i timoni e i foil, appendici volanti che abbiamo montato nel 2015 su Maserati, rendendolo il primo MOD 70 ‘volante’ del mondo. Data la lunghezza e complessità delle condizioni meteo che incontreremo per il record Hong Kong-Londra, tuttavia, abbiamo deciso di navigare in assetto MOD senza foil, per minimizzare i rischi di collisione in zone di mare tristemente famose per la quantità di UFOs (Unidentified Floating Objects) in acqua”. Domenica scorsa Maserati ha lasciato il suo nido fra i grattacieli e le palme di Honolulu, direzione Okinawa, Giappone. Da lì, la barca verrà trasferita a Hong Kong e rimarrà in stand-by per la partenza del record a gennaio. E se la preparazione della barca è fondamentale per una navigazione del genere, quella fisica dei velisti non è da meno. È una bella domenica di sole a Honolulu, Giovanni Soldini sale sulla sua bici e parte per l’allenamento quotidiano fra le stradine intorno al Diamond Head. Testa bassa controvento, le gambe macinano salite a picco sul mare.