Cultura

Giusy Versace a teatro per dimostrare che ‘Con la testa e con il cuore si va ovunque’

Non sarebbe male portare nelle scuole d’Italia un lavoro teatrale in cui si dimostra come ci si rimette in piedi dopo che il destino ti ha costretto in ginocchio; come si può riprendere a camminare, lungo le strade della vita, anche senza gambe. Senza retorica, Con la testa e con il cuore si va ovunque – che mercoledì 29 sarà in scena al teatro Duse di Bologna – è una vera sferzata di energia e vitalità: a non lasciarsi sconfiggere da niente e da nessuno.

È la rappresentazione delle due vite di Giusy Versace, “il prima e dopo” l’incidente che a 28 anni le ha strappato entrambe le gambe fino al ginocchio. Un incidente che non è riuscito però a spegnere la vitalità, il sorriso, l’entusiasmo, la forza e la determinazione per tornare ad essere una donna completa e poi un’atleta vincente. La protagonista prende per mano e accompagna lo spettatore nell’intimità più profonda della sua vita.

Non è frequente veder danzare un uomo e una donna seduti su una carrozzina. Un volteggiare lieve, elegante ma anche forte e soprattutto vitale. Quello che esprime Giusy che parla soprattutto con il suo corpo, muovendosi talvolta leggera altre volte sexy e seducente in un tango rosso come il sangue, come la passione.

Con le musiche di Daniele Stefani – regia di Edoardo Sylos Labini – e la partecipazione di Raimondo Todaro, immersa nelle coreografie di Matteo Bittante, questa giovane donna si spoglia di se stessa e delle sue protesi per spiegare tutto: il dolore straziante, il terrore di morire e le preghiere per riuscire a guardare avanti anche quando nel pieno della vita perdi persino l’equilibrio di restare in piedi.

Una pièce intensa, allegra e autentica come la protagonista che non si stanca mai di ascoltare e raccontare, spiegare dentro e fuori la scena. Una magia fatta di fatica, passione e tanta bellezza nella produzione siglata dal fratello Domenico Versace. “La disabilità va raccontata così, con naturalezza e normalità – assicura Giusy -. Certo, è stata una tragedia, ma io ho deciso di guardare con occhi diversi le mie nuove gambe e di trasformarla in un’opportunità. È questo che racconto”.

Parte dell’incasso verrà devoluto alla “Disabili No Limits Onlus”, l’associazione creata e guidata da Giusy Versace per aiutare e regalare attrezzatura sportiva destinata a persone con disabilità che vogliano iniziare a praticare sport. Dopo la tappa di Bologna lo spettacolo sarà a Firenze, sabato 16 dicembre al teatro Puccini.

I testi sono essenziali e cuciti addosso all’interprete in scena anche con il compagno di Antonio Magra, l’uomo che l’ha convinta che se solo lo avesse voluto avrebbe corso, gareggiato e vinto anche con le sue protesi di titanio. “Lo vedi questo bottone? Lo schiaccio, mi tolgo il piede e ci metto quello con il tacco – spiega senza alcun imbarazzo Giusy – In realtà le protesi non sarebbero per un tacco 12. Ma io sono riuscita a farmelo fare. Perché voglio essere elegante e sexy”. Giusy Versace è così, essenziale e vera – severa con se stessa – prima, durante e dopo lo spettacolo: se questa donna non avesse questo carattere e questa testa non sarebbe arrivata ovunque come invece ha fatto.

E la vita, prima o poi, mette chiunque in ginocchio. Rialzarsi e riprendere il cammino è ciò che conta!

e.reguitti@ilfattoquotidiano.it