“Lo dico da cattolica ai cattolici: quando il Padre eterno ti chiama, tu devi andare”. C’è anche Alda D’Eusanio in piazza davanti a Montecitorio insieme all’associazione Luca Coscioni per chiedere l’approvazione della legge sul testamento biologico, mentre dal palazzo arriva la notizia del rinvio della riunione dei capigruppo che avrebbe dovuto decidere la calendarizzazione dei lavori del Senato di dicembre e quindi il destino del provvedimento sul fine vita. “Sono qui perché sono stata in coma dopo un brutto incidente”, spiega la conduttrice Rai. “Quando mi sono risvegliata, la prima cosa che ho fatto è stato un testamento dove dicevo che, se mai fossi rimasta con gravi handicap, desideravo non continuare a vivere. L’ho detto a ‘La vita in diretta’ e per questo, per tre anni, non mi sono più potuta avvicinare alla Rai”. “Insieme alla maggioranza degli italiani chiediamo che questa proposta di legge venga calendarizzata e che i senatori votino”, dichiara Mina Welby. “Questo nuovo rinvio è un segnale negativo”, aggiunge Filomena Gallo, segretaria dell’associazione Luca Coscioni. “È un diritto di tutti gli italiani e una proposta di civiltà che manca solo in Italia, ferma da sette mesi in aula a causa di equilibri fragili”, dice il deputato M5s Matteo Mantero, che sulla posizione del Movimento precisa: “I nostri voti ci saranno al Senato come ci sono stati alla Camera. Chiediamo che il testo venga approvato senza modifiche, perché altrimenti la proposta dovrebbe ritornare alla Camera e verrebbe affossata. Non si può più attendere”. Ma niente fiducia: “Sarebbe assurdo. In quel caso noi non la voteremmo: pronti a votare il provvedimento, non la fiducia”