Rivincita postuma di Caprotti che si era battuto per l'approdo della sua catena nelle "città rosse". A "Coop Town" aprirà il primo punto vendita del gruppo che sostituirà un'ex area industriale di Fiat. I Cinquestelle: "Una cosa da raccontare ai nipoti". Le opposizioni: "Ma non volevate tutelare i piccoli negozi?"
“E’ una data storica“. Il M5s di Livorno esulta: il consiglio comunale ha approvato definitivamente la variante urbanistica che permetterà a Esselunga di sbarcare a Coop Town dopo anni di attese e polemiche. Per molti è una sorta di caduta del Muro in versione labronica. Il supermercato sarà realizzato in un’area in cui fino agli anni Ottanta si trovava uno stabilimento della Fiat: Esselunga la acquistò nel 2003 e in attesa dell’ok al progetto installò lì due market dello stesso gruppo, ma della società Magenta Due. L’investimento si attesta intorno ai 40 milioni di euro, 140 le assunzioni previste. I lavori dovrebbero partire a inizio 2018 e durare almeno 18 mesi. Per le opposizioni – compresi ex Cinquestelle e Pd – è un “colpo mortale a quel piccolo commercio di quartiere che dicevate di sostenere”. In una lettera di alcune settimane fa Esselunga si diceva pronta anche ad adibire a “edilizia residenziale sociale” la metà dei 36 appartamenti già realizzati a pochi passi da uno dei Magenta Due e a sponsorizzare per cinque anni il teatro comunale Goldoni con mezzo milione di euro. L’azienda aveva inoltre confermato la sua disponibilità a collaborare con gli operatori del Centro commerciale naturale di quartiere e con gli altri negozi di vicinato.
Lo sbarco di Esselunga a Coop Town, come la chiamò anni fa l’allora candidato-sindaco del centrodestra Marco Taradash è effettivamente un momento storico nel suo piccolo. A Livorno l’accordo tra amministrazione comunale e Esselunga venne raggiunto a fine 2014, ossia a pochi mesi dall’insediamento di Nogarin: “Ci sono voluti 13 anni e una giunta del M5s perché Esselunga riuscisse a sbarcare a Livorno” sottolineò Nogarin. Con le amministrazioni Pds-Pd il patron Bernardo Caprotti (morto un anno fa) non era infatti mai riuscito a incassare il via libera al progetto. Fu proprio per denunciare la difficoltà di far insediare Esselunga nelle città “rosse” che nel 2007 Caprotti scrisse Falce e carrello. A parlare di “Cortina di ferro Pd-Coop” fu invece il blog di Beppe Grillo.
Nogarin: “Operazione virtuosa”. M5S: “Da raccontare ai nipoti”
Gli ex M5s: “Avete tradito i piccoli commercianti”
Nel mirino dell’opposizione i contraccolpi sui piccoli commercianti. Uno dei capitoli del programma politico del M5s era intitolato “Valorizzazione dei centri commerciali naturali e dei mercati cittadini in alternativa alla grande distribuzione“. Secondo Marco Valiani (fuoriuscito del M5s e ora consigliere di Livorno per tutti) l’amministrazione comunale “ha tradito il suo programma“. Con l’operazione Esselunga infatti “si ammazzerà il piccolo commercio”. Il capogruppo Pd Pietro Caruso si dice favorevole all’arrivo di Esselunga ma ritiene sbagliata la localizzazione: “Quella zona sarà devastata socialmente e commercialmente”. Per Giovanna Cepparello (di una lista civica di sinistra) osserva: “A far cadere quell’area in estremo degrado è stata proprio Esselunga”. Marco Bruciati (della lista di sinistra Buongiorno) ironizza sull’ormai alta concentrazione in zona di market e discount internazionali: “La chiameremo la Broadway dei supermercati“. Secondo il consigliere non ha più senso parlare di “monopolio Coop” a Livorno: “E’ un ragionamento che poteva esser valido 25 anni fa”.
“Concorrenza e libertà”
Di sicuro non sono contente le categorie del piccolo commercio, Confesercenti e Confcommercio. All’amministrazione comunale rimproverano di non aver ancora raccolto “quelle misure di carattere compensativo” per rendere “meno impattante l’apertura del supermercato sull’assetto commerciale specialmente del centro città”. Nel mirino anche i programmi elettorali “di praticamente tutte le forze politiche” per la tutela del piccolo commercio: “Quando poi, sia nel passato come nel presente, scendono in campo gli ‘interessi forti‘ tutto questo si dimentica facilmente”.