Nel corso dell’operazione sono stati trovati e sequestrati armi e droga. Fermate anche alcune persone la cui posizione è al vaglio. Gli agenti delle forze dell'ordine hanno anche perquisito il palazzo dove abitava l'uomo arrestato nei giorni scorsi per la testata al giornalista della Rai Daniele Piervincenzi.
Perquisizioni, controlli, sequestri e anche fermi di polizia. È il blitz condotto da duecentocinquanta poliziotti, carabinieri e finanzieri in corso ad Ostia. Gli uomini delle forze dell’ordine hanno perquisito il palazzo dove abitava Roberto Spada, arrestato nei giorni scorsi per la testata al giornalista della Rai Daniele Piervincenzi. Nel corso dell’operazione inoltre sono stati trovati e sequestrati armi e droga. Fermate anche lcune persone la cui posizione è al vaglio.
“L’iniziativa operativa – si legge in una nota – attraverso mirate e capillari attività di controllo del territorio, è finalizzata a realizzare un incisivo contrasto delle situazioni di illegalità e al potenziamento dei presidi delle forze di Polizia già operativi“. L’operazione che arriva dopo la cronaca degli ultimi giorni: prima una gambizzazione dentro una pizzeria dov’è stato ferito un nipote di Fasciani, poi gli avvertimenti di sabato alle case degli Spada, Silvano e Giuliano, cugini di Roberto, in carcere per la testata al giornalista della Rai. La cittadina del litorale romano si è ritrovata in strada i blindati, dunque, concentrati in particolare nella zona di piazza Gasparri, centro delle attività dei clan. Tra i sequestri operati dalle forze dell’ordine anche in abitazioni private hashish e cocaina e anche armi.
Quasi una dimostrazione di ciò che il capo della polizia Franco Gabrielli e il procuratore antimafia uscente Franco Roberti hanno detto sull’impiego dell’esercito. “Io sono un convinto assertore che in questo Paese ognuno deve fare il suo al meglio” ha ribadito Gabrielli che già si era schierato per il no ai militari per le attività di controllo del territorio. “Evitando interpretazioni malevole – ha spiegato Gabrielli – ho ringraziato per lo straordinario lavoro che le forze armate fanno, ma credo che il tema di Ostia sia di altra natura. Organizzazioni criminali di quel livello non si combattono con la presenza di pattuglie più o meno armate su strada, ma soprattutto con un’efficace attività investigativa. E mi dispiace che parlare chiaro in questo Paese sia sempre motivo di fraintendimento”. Roberti è d’accordo: “L’esercito non è la giusta soluzione – sottolinea – Bisogna intensificare l’attività investigativa, cosa che si sta già facendo. Serve anche la collaborazione da parte di cittadini soprattutto per il settore delle estorsioni, ma per avere la collaborazione dei cittadini lo Stato deve meritarsi la fiducia dei cittadini e quindi bisogna dimostrare, come sicuramente si sta dimostrando, di voler fare le cose con determinazione per debellare queste organizzazioni criminali in un territorio che non è di tradizione mafiosa ma di mafia di importazione”.
A invocate l’impiego delle forze armate era stata tra gli altri la sindaca Virginia Raggi. La ministra della Difesa Roberta Pinotti aveva spiegato che “dall’Esercito c’è la piena disponibilità a supportare le forze dell’ordine, ma è una decisione che dovremo concertare insieme al ministro dell’Interno”. “A Ostia ci giochiamo un pezzo della sovranità del nostro Paese” aveva detto il ministro dell’Interno Marco Minniti: “Saremo duri e intransigenti”.