“Orfini? Lo conosco da quando era piccolo e non si può permettere che faccio ridere”. Così, durante Otto e Mezzo (La7), Massimo D’Alema commenta una dichiarazione resa l’8 novembre scorso al videoforum di Repubblica dal presidente del Pd, Matteo Orfini (“D’Alema, che fa prima andava a fare a capocciate coi girotondi e ora fa il nuovo Corbyn, fa un po’ ridere”). “Questo modo di rapportarsi a quelli che non la pensano come te” – aggiunge l’ex presidente del Consiglio – “ha il tratto dell’arroganza tipica di Renzi e del gruppetto che lo circonda. E’ una delle ragioni, ma non l’ultima, per cui non sono simpatici alla grande maggioranza degli italiani”. D’Alema poi si pronuncia sul mancato accordo con Emma Bonino e Giuliano Pisapia: “Veramente non abbiamo neanche provato a convincere Emma Bonino, perché abbiamo opinioni completamente diverse sulle questioni economiche e sociali. Per la verità, ha posizioni diverse anche da quelle del Pd. Ho rispetto e affetto per Emma, però lei è per un’Europa federale, mentre la politica di Renzi è stata totalmente intergovernativa. Non so come possano fare un’alleanza. Pisapia? Non so cosa farà, vedremo”. “Sarà vicino a Renzi” – replica il giornalista Nicola Porro – “Immagino che la cosa sarà insopportabile per voi”. “Ma perché insopportabile? Ognuno è libero di fare quello che vuole” – ribatte D’Alema – “Tutti noi abbiamo sentito Pisapia dire in piazza che per ricostruire il centrosinistra occorre una forte discontinuità politica e di leadership e che si sarebbe alleato con il Pd solo a condizione che accettasse le primarie di coalizione. Se poi Pisapia farà tutto il contrario di ciò che ha detto, è un problema che dovrà risolvere con la sua coscienza, non con me”. Nel finale, vi è uno scoppiettante botta e risposta tra D’Alema e Porro, che, a proposito del commento caustico di Orfini, osserva: “Effettivamente è strano vedere uno come lei assieme ai vecchi ‘gruppettari'”. “E chi sono i gruppettari?” – controbatte. stizzito, l’ex presidente del Consiglio – “Grasso? Bersani? Errani? Ma che dice? Ma di cosa parla?”. “No” – risponde Porro – “Intendo i centri sociali, i No Tav, la sinistra antagonista. Il voto No Tav dove va?”. “Non ne ho idea” – replica D’Alema – “Può darsi che non vadano a votare o che votino il M5s. Non è che abbiamo fondato questo movimento coi No Tav, come dice lei. Lei sarà un letterato e io apprezzo molto la letteratura, ma non c’è una base di sostanza nelle sue parole. Io non ragiono, anzi non sragiono, come lei”