Andrà gli arresti domiciliari nell’attesa del processo Antonio Bini, il bodybuilder arrestato per aver aggredito un tassista a cui con un morso il lobo dell’orecchio ieri a Milano. A Bini, che ha negato di aver morso la vittima, è indagato per lesioni aggravate dai futili motivi. Il giudice Anna Maria Gerli del Tribunale di Milano ha disposto per la misura cautelare dei domiciliari. Il 29enne, che lavora nella reception di un albergo che si trova a poca distanza da dove è avvenuta la lite per motivi di viabilità, uscendo dall’aula ha mostrato ai cronisti il dito che, come ha detto lui stesso in udienza, gli avrebbe morsicato il tassista durante la colluttazione.
Bini, che ieri è stato anche accompagnato al Fatebenefratelli per farsi medicare lievi contusioni riportate, si è difeso dicendo che il tassista lo avrebbe provocato con la frase “picchiami picchiami, tanto io sono del mestiere“. La compagna di Bini fuori dall’aula ha detto ai cronisti: “Non è l’animale che state descrivendo”. Bini, davanti al giudice in udienza a porte chiuse, da quanto si è saputo ha provato a spiegare di non aver morso all’orecchio il tassista di 48 anni, raccontando che l’uomo potrebbe essersi ferito in quel punto cadendo a terra. L’autista del taxi, ad ogni modo, non era presente in aula questa mattina e si trova a casa dopo essere stato medicato ieri all’ospedale Niguarda, dove gli hanno ricucito il pezzo di orecchio staccato. La vittima, tra l’altro, ha anche riportato la rottura del naso e la lussazione di una spalla e la prognosi è di oltre 30 giorni.
La discussione tra i due automobilisti era iniziata ieri alle 7,20 circa nei pressi della stazione Centrale, dove il tassista aveva appena accompagnato un cliente. Si era poi fermato all’angolo tra via Lepetit e via Vitruvio per bere un caffè, ma al momento di riprendere la marcia con la propria Citroen non si è accorto di una Yaris, guidata da Bini, che ha evitato l’impatto sterzando bruscamente. Come ripreso dalle telecamere della zona, dopo una serie di improperi reciproci, i due si sarebbero fermati poco distante e sarebbero quindi venuti alle mani. Nella colluttazione sono anche caduti per terra. Il bodybuilder è poi risalito in auto nel tentativo di allontanarsi ma, nonostante il dolore per la ferita all’orecchio, il tassista si è posizionato davanti per impedirgli di scappare. Ha barcollato ed è caduto lussandosi una spalla e fratturandosi il naso. Poco dopo è arrivata una volante della polizia. Il tassista aveva precedenti per lesioni, mentre il bodybuilder un precedente per furto a Varese ed è stato coinvolto in un procedimento per una rissa fuori da un locale, che si è concluso con il proscioglimento.