Scompare l'emendamento per la riapertura dei termini utili a presentare le domande all'Inail per essere ammessi alle prestazioni che riconoscono una maggiorazione del periodo contributivo ai fini pensionistici. Rifinanziata solo in parte l'estensione del Fondo vittime anche agli esposti in ambito famigliare e ambientale
Ci sono soldi un po’ per tutto, ma mancano le coperture finanziarie per i malati a causa dell’amianto. Almeno in parte. Mentre infatti per le opposizioni il tratto caratteristico della legge di Bilancio resta quello delle “mance elettorali”, date le numerose piccole e piccolissime misure introdotte in commissione Bilancio e recepite in toto nel maxiemendamento, dal provvedimento è stata cancellata una correzione chiesta ad alcune norme a sostegno delle vittime da amianto. Prive di coperture, per il momento. Una delle due norme non è stata inserita, l’altra è stata accolta solo in parte.
A scomparire è l’emendamento per la riapertura dei termini utili a presentare le domande all’Inail per essere ammessi alle prestazioni che riconoscono una maggiorazione del periodo contributivo, ai fini pensionistici, per le persone impiegate nei processi produttivi legati alla polvere killer. È stata invece accolta solo in parte l’emendamento che avrebbe esteso anche al prossimo triennio la possibilità di accedere al Fondo nazionale vittime dell’amianto anche per le persone esposte in ambito famigliare o ambientale.
La norma era stata introdotta nel precedente triennio dalla legge di Stabilità 2014, in via sperimentale. Adesso ha ottenuto l’ok solo per il 2018, mentre la richiesta riguardava la copertura fino al 2020. Non c’è stato nulla da fare, nonostante le risorse esistano già (25 milioni) e il costo complessivo dal 2015 al 2017 sia stato di 5 milioni.
Tra i firmatari dei due emendamenti c’erano i senatori dem Camilla Fabbri e Daniele Borioli, rispettivamente presidente e componente della Commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro e sulle malattie professionali: “Va operata una correzione rispetto alla cancellazione dell’emendamento con cui si riconosceva una maggiorazione del periodo contributivo, ai fini pensionistici, in favore dei lavoratori impiegati in processi produttivi legati all’amianto, in particolare negli stabilimenti dei comuni con un alto tasso di mortalità per patologie asbesto-correlate – è la richiesta dei due parlamentari – Allo stesso modo si deve operare per garantire il Fondo vittime ai malati di mesotelioma per esposizione familiare e ambientale per tutto il periodo 2018-2020″.
Rassicurazioni sono arrivate dal viceministro all’Economia Enrico Morando, che ha ribadito l’impegno a recuperare la misura provvedendo a una regolare copertura finanziaria. Ma Fabbri e Borioli promettono di vigilare perché si continui “ad avere piena attenzione ad una tematica delicata che rappresenta una ferita ancora aperta per il nostro Paese”. Critico Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto per il quale “i nostri sospetti sul carattere propagandistico sono confermati dall’emendamento saltato”.