Il gruppo si è riunito ieri sera ed ha dovuto prendere atto della indisponibilità di Forza Italia a procedere a dei cambiamenti, mentre il M5s è disposto a intervenire solo sul tema della formazione dei gruppi
Forza Italia e in parte il Movimento 5 stelle bloccano la riforma del regolamento di Montecitorio. Non c’è l’accordo nel gruppo di lavoro della giunta per intervenire nella modifica delle norme che riguardano il funzionamento della Camera. Mentre il Senato, su mandato di Pietro Grasso, si avvia verso una rivoluzione interna (dallo stop ai cambi di casacca in corso di legislatura alla velocizzazione delle leggi), non sembra avere possibilità di successo il tentativo della presidente Laura Boldrini. I rappresentanti dei partiti, sotto la guida di Pino Pisicchio del Misto, si sono riuniti ieri sera e hanno dovuto prendere atto della indisponibilità di Forza Italia a procedere a dei cambiamenti, mentre il M5s ha detto si essere disposto a intervenire solo sul tema della formazione dei gruppi.
Oltre a Pisicchio, al gruppo di lavoro partecipano Andrea Giorgis del Pd, Gianni Melilla di Mdp, Elio Vito di FI e Danilo Toninelli di M5s. “Sin dall’inizio della legislatura”, ha spiegato Vito all’Ansa. “FI ha proposto un’ampia riforma del Regolamento; poi il Pd ha preferito la strada della modifica della Costituzione inserendo lì elementi che andavano nel Regolamento e così ha esaurito la possibilità di un risultato. A poche settimane dal voto non ci sono purtroppo le condizioni per modifiche”. Contrario anche il grillino Toninelli: “L’ unica cosa che si può fare a fine legislatura riguarda il capitolo sulla formazione dei gruppi. Noi proponiamo l’assegnazione automatica dell’eletto al gruppo del partito in cui si è candidato; lo stop alla formazione di gruppi con meno di 20 deputati in deroga al Regolamento, come quello di Fdi che è una cosa scandalosa, e l’eliminazione della dotazione finanziaria a chi cambia casacca. Ciò limiterebbe del 90% i cambi di casacca, che oggi sono fatti solo per soldi”. Pisicchio, nonostante gli sforzi profusi ha preso atto del “Niet” di FI e del parziale stop di M5s: “Saremmo potuti intervenire su alcuni piccoli elementi, come il voto di fiducia, per il quale occorre attendere 24 ore dal momento in cui viene chiesto”.