È quanto emerge dai dati provvisori diffusi dall'Istat, che precisa come la stabilità dell’occupazione nell'ultimo mese sia frutto di un calo tra i 25-49enni e di un aumento tra gli ultracinquantenni
Il tasso di disoccupazione a ottobre è rimasto stabile all’11,1% già registrato nel mese di settembre. Diminuisce invece la disoccupazione giovanile. Per la fascia tra i 15 e i 24 anni il tasso si è attestato al 34,7%, il livello più basso da giugno 2012 e in calo di 2,5 punti su ottobre 2016 e di 0,7 punti su settembre. È quanto emerge dai dati provvisori diffusi dall’Istat, che precisa come la stabilità dell’occupazione nell’ultimo mese sia frutto di un calo tra i 25-49enni e di un aumento tra gli ultracinquantenni. Questo aumento è dovuto ai dipendenti a termine.
A ottobre i disoccupati erano 2.879.000, in calo di 4mila unità rispetto a settembre e di 140mila unità rispetto a ottobre 2016. Il numero dei lavoratori è rimasto stabile rispetto a settembre, ma su base annua si conferma una crescita di 246mila persone al lavoro. Lo scorso mese avevano un impiego 23.082.000 persone, 5mila in meno rispetto a settembre. La crescita si concentra tra i lavoratori dipendenti, +387mila, di cui 347mila a termine e 39 mila permanenti, mentre calano gli indipendenti (-140mila).
In valori assoluti, ad aumentare sono soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+340mila) ma registrano una crescita più lieve anche i 15-34enni (+29mila), mentre calano in modo significativo i lavoratori nella fascia 35-49 (-123mila). In particolare, tra i 25 e i 34 anni si registra un avanzamento di 11.000 unità mentre tra i 15 e i 24 anni c’è un aumento di 18.000 occupati.
Se si guarda al genere il tasso di occupazione tra gli uomini è al 67,3% (+0,1 punti sul mese, +0,6 punti sull’anno), mentre il tasso di occupazione femminile è al 49% (invariato su settembre, +0,7 sull’anno). Il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è rimasto stabile al 34,5% rispetto a settembre e in calo di 0,3 punti rispetto a ottobre 2016. Ma nel complesso comunque, diminuiscono sia i disoccupati (-4,6%, -140 mila) sia gli inattivi (-1,4%, -183 mila). L’istituto statistico precisa che, al netto dell’effetto della componente demografica tuttavia, su base annua cresce l’incidenza degli occupati sulla popolazione in tutte le classi di età.