Lo scorso weekend (18-19 Novembre) abbiamo avuto modo di assitere alla Legion GTX Challenge, la competizione a cavallo tra esport e spettacolo promossa da NVIDIA e Lenovo, tenutasi presso gli studi ESL di Parigi, a cui hanno partecipato streamer e youtuber da 8 nazioni europee. Al termine dei due giorni la vittoria finale è andata al team tedesco, seguito da britannici e svedesi, mentre il team italiano composto dai Mates ha chiuso con un quinto posto finale.

Il team italiano non ha sicuramente brillato sui “campi da gioco”, complice anche un pizzico di sfortuna negli accoppiamenti, riuscendo nella prima giornata ad ottenere un solo punto grazie alla vittoria sulla Spagna nella sfida su Rocket League, con SurrealPower autore delle due reti nonostante indossasse una maschera di gomma da unicorno (frutto dell’handicap votato dal pubblico), mentre le restanti sfide li hanno visto strappare due round su sei ai britannici su Destiny 2, venire sconfitti dalla compagine scandinava su Overwatch e da quella tedesca su Rainbow Six: Siege.

Anche la seconda giornata non sembrava essere iniziata in modo migliore, sconfitti dal team russo su Project Cars 2 VR (grazie ad un taglio di pista non sanzionato), dai polacchi nella sfida 2vs2 a PES2018 e dai francesi nella sfida di PC Building. Il team italiano condivideva l’ultima posizione a pari merito con la compagine russa, ma su PlayerUNKNOWN’s Battlegrounds, titolo che a differenza degli altri vedeva tutte le nazioni coinvolte in contemporanea ed assegnava un quantitativo maggiore di punti, grazie a due buoni round (un 3° posto di SurrealPower e Vegas ed un 2° di St3pNy e Anima) i ragazzi italiani sono riusciti a guadagnare i punti necessari a scavalcare, oltre i russi, Francia e Polonia e conquistare il quinto posto.

In modo totalmente opposto, per quanto riguarda lo spettacolo, i 4 Mates non sono stati secondi a nessuno, diventando veri e propri padroni dello show trasformando gli handicap in strumenti di scena a supporto delle proprie gag e celebrazioni, come le improbabili acconciature delle parrucche che il pubblico ha scelto per loro per Overwatch, o la già citata testa d’unicorno su Rocket League, incarnando sicuramente meglio di chiunque altro lo spirito goliardico della Legion GTX Challenge, in contrapposizione all’eccesso di serietà dei team nordici.

L’idea alla base del torneo ci è apparsa abbastanza convincente: alternare le sfide su vari giochi e condire la competizione con quel pizzico di goliardia dato dai vari “handicap” votati dagli spettatori (parrucche, occhiali deformanti, maschere, etc..) ha reso più leggero e divertente lo streaming, rendendo la trasmissione appetibile anche per un pubblico che tradizionalmente non segue gli eSport. Alcuni aspetti, a nostro parere, potrebbero però essere migliorati in ottica futura, ad esempio ampliando la rosa dei generi coinvolti: a Parigi 4 sfide su 8 sono state giocate su sparatutto – Destiny2, Overwatch, RainbowSix e PUBG – finendo per premiare maggiormente team specializzati sul singolo genere, mentre erano totalmente assenti in qualunque forma ad esempio MOBA e Strategici.

Andrebbero anche riviste le modalità di selezione dei team: a Parigi era indubbio che fossero presenti due tipologie distinte di squadre. Da una parte team come quello tedesco e svedese costruiti per vincere, composte da top player e streamer a tempo pieno, dall’altra team come quello italiano costruiti per lo spettacolo, formati da intrattenitori con una passione per il gaming. Il risultato è stato un evidente squilibrio delle forze in campo una volta che si scontravano in gioco, a tutto discapito sia dell’intrattenimento che della competitività. Se la strada a cui punta NVIDIA con il format della “GTX Challenge” è il massimo della competitività, allora andrebbero invitati i migliori di ogni Paese. Se invece si punta maggiormente allo spettacolo e alla parte goliardica, la scelta ricade senza ombra di dubbio sulla seconda categoria.

Per Lenovo il torneo è stato un ottimo palcoscenico per mostrare il top della sua gamma Legion, nata da meno di un anno per rispondere alle esigenze dei gamers raccogliendo suggerimenti e opinioni mediante la rete di “Legion Leaders“, vedendo schierati sul palco nella prima giornata i notebook Lenovo Legion Y920, dotati di tastiera meccanica, cpu intel i7 di settimana generazione e di scheda video NVIDIA GTX1070. Nella seconda, invece, il desktop Legion Y920 Tower, dotato di GPU NVIDIA GTX1080 e raffreddamento a liquido della CPU, associato al monitor 27″ curvo Y27g. Abbiamo approfittato della training room per un rapido “hands-on“: entrambi i PC ci sono sembrati sempre abbastanza fluidi in gioco, senza mostrare cali di framerate evidenti, anche su titoli notoriamente impegnativi come PUBG. Ottima la resa cromatica e i tempi di risposta del monitor, buono il feedback della tastiera meccanica del notebook ma ci crea qualche dubbio il suo layout che vede il vantaggio di una colonna di tasti macro a sinistra, di riflesso, però, i tasti direzionali sono posti sotto un compatto tastierino numerico e vari tasti funzione (PgUp,PgDown, Home etc) relegati a seconda funzione su altri.

A Parigi abbiamo anche avuto modo di provare in prima persona il Lenovo Mirage AR, il visore per smartphone completo di sensoristica per la realtà aumentata, nel pacchetto dedicato a Star Wars che comprende l’impugnatura di una spada laser e relativi giochi, sfidando in un duello il temibile Darth Maul: l’esperienza ci è sembrata abbastanza coinvolgente ed immersiva, restando assenti sintomi di nausea. L’unico problema, a nostro parere è, per la delusione dei fan, il tardivo arrivo sul mercato italiano rispetto agli altri mercati europei, previsto nel primo quarto del 2018.

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