Nelle motivazioni della richiesta, il Pg indica che la famiglia adottiva dovrà collaborare al 'rientro' della piccola nella casa dei veri genitori per attutire il trauma. La piccola è nata nel 2010 all'estero con la fecondazione eterologa. Quando è nata i genitori avevano 57 e 69 anni
La bambina deve tornare dai suoi genitori biologici, anche se anziani. È questa la richiesta del procuratore generale della Cassazione Francesca Ceriani sul caso della bimba nata nel 2010 e tolta ai genitori perché considerati troppo anziani e inadatti per crescerla. La madre, Gabriella Carsano quando è nata la bambina aveva 57 anni, mentre il marito Luigi Deambrosis 69. Nelle motivazioni della richiesta, il Pg sostiene che il fatto che la bimba “sia stata adottata non può ottenere tutela perché si tratta di una situazione la cui genesi non è legale” e che la famiglia adottiva dovrà collaborare al ‘rientro’ della piccola nella casa dei veri genitori per attutire il trauma. La bambina infatti vive da sette anni con la famiglia adottiva.
La “situazione con genesi non legale” cui fa riferimento la Cassazione è la sentenza del 2012 del Tribunale dei minori di Torino che ha stabilito l‘adottabilità della bambina sulla base delle denunce di alcuni vicini di casa della coppia di anziani genitori rivelatesi poi infondate. Questi sostenevano che il padre avesse lasciato la bambina in auto a piangere per 40-45 minuti. Accuse a cui l’uomo ha sempre ribattuto, dicendo di averla lasciata per pochi minuti e sempre sotto controllo mentre scaldava il latte da darle. L’uomo è stato poi assolto in tutti e tre i gradi di giudizio, ma la lunga vicenda giudiziaria di questi anziani genitori per vedere riabilitato il proprio ruolo non si è ancora conclusa.
La bimba è nata nel 2010 all’estero con la fecondazione eterologa, che all’epoca in Italia era vietata (solo nel 2014 la Consulta ha stabilito l’incostituzionalità delle legge che la vietava). La coppia, che cercava di avere un figlio dal 1990, aveva anche tentato senza successo le vie dell’adozione nazionale e internazionale. Già in ospedale, quando la bimba era nata, erano “stati allertati i servizi sociali per la questione dell’età”. La Cassazione, però, prorio su questo casao aveva stabilito che “la legge non prevede limiti per chi intende generare un figlio’”. Da quella sentenza è passato oltre un anno e il caso dei genitori nonni è nuovamente approdato davanti ai supremi giudici per l’atto conclusivo.