“Elezioni? Mi auguro che si voti il prima possibile. Ma credo che andiamo verso una campagna elettorale in un clima politico sempre più incarognito. E alla fine non vincerà nessuno. Siamo tutti preparati a una stagione di calvario per l’Italia”. E’ l’infausta previsione del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante la sua rubrica televisiva su Lira Tv. “Mi pare improbabile che alla fine ci sia uno schieramento in grado di essere autonomo – continua il politico del Pd -. Ci sono forti lacerazioni nel centrosinistra e nel centrodestra. In Sicilia abbiamo assistito alla rottura del centrodestra con la Lega. Il M5s sta riscoprendo le virtù della moderazione in campagna elettorale, anche se si distingue per la quantità di balle che racconta. Il candidato M5S (Luigi Di Maio, ndr) ha detto che con la spending review vuole risparmiare 100 miliardi. Cioè chiudiamo l’Italia. Chiacchiere a ruota libera. Vedremo dopo le elezioni una contrattazione snervante per cercare di mettere in piedi un governo”. Anche De Luca agita il grimaldello delle fake news: “Sto scoprendo, come tutti quanti, la realtà delle false notizie. La rete è diventata uno strumento per falsare la vita democratica. E’ una cosa drammaticamente pericolosa. Quindi, diciamo a chi ci ascolta che, visto che entriamo nella campagna elettorale, da oggi in poi bisognerebbe non leggere quello che si scrive sulla rete, cioè bisogna mettere nel conto che, nella grande maggioranza dei casi, quando si tratta di polemiche politiche, quelle notizie messe sulla rete sono false. Ci sono titolari di siti web” – continua – “che mettono appositamente le notizie false e dei titoli falsi per invogliare i cittadini a cliccare. Sono cose sconvolgenti. Sono sempre più convinto che i nostri concittadini debbano avere una posizione di diffidenza e di prudenza. E’ incredibile”. E aggiunge: “Dobbiamo sicuramente pensare a un quadro legislativo di controllo. Io sono a favore della massima libertà anche sulla rete, ma va affermato il principio che ogni elemento di libertà deve avere una responsabilità corrispondente. Non parlo di nessuna censura preventiva, devi essere libero di scrivere o parlare o fare servizi televisivi, ma devi rispondere di cosa dici o scrivi. In Italia tutti pensano di fare quello che vogliono e nessuno risponde di niente, tranne gli amministratori pubblici“. Poi spiega: “In un paese libero come la Gran Bretagna, dove la libertà di informazione è totale, quando c’è una responsabilità, si paga. Quello è un sistema che funziona. Purtroppo, sul web c’è una gestione incontrollata che sta determinando anche la morte delle persone. Sono tante le ragazze che per un video registrato di nascosto sono ricattate e spinte al suicidio. L’ultimo episodio ha riguardato una ragazza in Sardegna. Quando registri di nascosto le dichiarazioni di una persona, prima che la intervista inizi, bisogna risponderne”