Cinema

Film in uscita al cinema, cosa vedere (e non) nel fine settimana del 2 e 3 dicembre

SAMI BLOOD di Amanda Kernell, HAPPY END di Michael Haneke, RICCARDO VA ALL’INFERNO di Roberta Torre, AMORI CHE NON SANNO STARE AL MONDO di Cristina Comencini, ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS di e con Kenneth Branagh, SEVEN SISTERS di Tommy Wirkola, SMETTO QUANDO VOGLIO, di Sydney Sibilia. Schede, recensioni e trailer

di Anna Maria Pasetti e Davide Turrini

SAMI BLOOD di Amanda Kernell. Con Lene Cecilia Sparrok, Maj-Doris Rimpi, Mia Erika Sparrok. Svezia 2016. Durata: 110’  Voto: 4/5 (DT)

“Desidero la terra che non c’è, perché quella che desidero sono stanca di desiderarla”. Tra le “razze” discriminate, vilipese e umiliate nell’Europa occidentale ci sono anche i lapponi, altrimenti detti sàmi. Poche decine di migliaia di persone che negli anni trenta del ‘900 nel nord della Svezia vennero “civilizzati” attraverso scuole svedesizzanti. Ella-Marja, oggi 78enne, in quel decennio era un’adolescente, costumino tipico lappone, imposizione di lingua e cultura svedese, misurazione del cranio, del naso, della fronte, e foto segnaletica come ai tempi di Lombroso. Da anziana dopo aver rifiutato di partecipare al funerale della sorella morta, e di rievocare tradizioni e canti della propria cultura d’origine tra un pranzo e una caccia alla renne, la donna guarda indietro nel tempo, e si apre un lungo flashback che occupa tre quarti di film. L’adolescenza di Ella-Marja, inquieta e dolorosa, violenta e cinica, ma anche palpitante d’amore per un coetaneo “bianco e biondo”, messa in scena con una naturalezza di sguardo, una fluidità di ripresa e di montaggio, che lascia allibiti. La macchina da presa di Kernell prova a concentrarsi sul viso della protagonista, un po’ più bassa degli spilungoni svedesi, ma proprio per questo aggrappata col corpo e con le mani ad una necessaria emancipazione sociale che non assolve di certo la protervia razzista e che comunque maledice le proprie origini tribali incapaci di riscatto. Ella-Marja è un’eroina contemporanea, femminile, arrabbiata e ribelle, tenace e vigorosa, che non può che essere amata come si amano i giusti perdenti. Con una catarsi violentissima sul finale, e un’attrice (Lela Cecilia Sparrok) che lascia senza fiato per verità e bellezza.

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