ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS di e con Kenneth Branagh. Con Penelope Cruz, Judi Dench, Johnny Depp. USA 2017 Durata: 114’ Voto: 3/5 (AMP)
“Mi chiamo Hercule Poirot e sono probabilmente il miglior investigatore al mondo”. Classico fra i classici, la 20th Century Fox lo riporta in veste cool e fashion per mano del solido adattatore Kenneth Branagh, che si bea baffuto nei panni del mitico detective belga ideato dal genio narrativo di Agatha Christie. Il testo letterario, celebre e leggendario dal 1934, si era impresso negli immaginari collettivi nel 1974 grazie a Sidney Lumet ma, a detta di Hollywood, le nuove generazioni sentivano il bisogno di una rivisitazione più seducente, nutrita di volti dal pedigree d’imprescindibilità come Johnny Depp, ormai di rara frequentazione sul grande schermo. Eccole dunque le star del firmamento salire sui vagoni blu e dorati del mitico treno, da sempre simbolo del viaggio esotico, luogo esemplare dove riporre (e trasportare) i sogni d’inizio secolo. Branagh si concede una pellicola da 65mm (in Italia apprezzabile solo a Milano e dintorni) per restituire la propria idea di grandeur scenografica del soggetto: tutto scintilla dentro, fuori e attorno al veicolo fumante, almeno quanto la fluidità del bel piano sequenza che accompagna Poirot nella stazione di Istanbul fin dentro al treno, attraversato di vagone in vagone senza stacchi. Come un movimento di macchina a stringere, la narrazione dell’indagine si chiude sulle intimità dei personaggi, sulle fragilità ovvie e note dei viaggiatori. Branagh guarda e si guarda: se il boxoffice lo premierà è probabile lo ritroveremo sul Nilo, dove un altro caso clamoroso si è aperto. Mrs Agatha Christie chiama e Hollywood risponde.