Il nuovo presidente dell’Eurogruppo è il ministro dell’Economia portoghese, Mario Centeno, già dato come favorito nelle settimane passate ì. L’elezione è avvenuta al secondo round di voto: Centeno era il candidato del Partito socialista europeo e contava già sull’appoggio di sette Paesi, tra cui l’Italia che si è accodata dopo l’esclusione dai papabili di Pier Carlo Padoan. Succede a Jeroen Djisselbloem, che lascerà la poltrona a gennaio 2018.
In corsa per il ruolo di presidente dell’Eurogruppo c’erano i ministri delle Finanze di Lettonia, Dana Reizniece-Ozola, Lussemburgo, Pierre Gramegna, Portogallo, Mario Centeno, e Slovacchia, Peter Kazimir. Nella prima votazione nessuno aveva ottenuto la maggioranza necessaria e, al termine del voto, la candidata lettone, Dana Reizniece-Ozola aveva deciso di ritirarsi dalla corsa. I 19 ministri dell’economia della zona euro potevano esprimere una sola preferenza ciascuno per ogni turno di voto, fino ad un massimo di sette.
Mi candido alla presidenza dell’Eurogruppo in nome del “consenso tra i ministri delle Finanze dell’Eurozona”, aveva dichiarato Mario Centeno alla vigilia della votazione, “per perseguire un’agenda comune, non per conto dei Paesi del Sud contro quelli del Nord”. E a chi gli chiedeva se si fosse candidato in rappresentanza dei Paesi della fascia “sud” dell’area euro aveva risposto così: “Non mi piace rappresentare così la mia candidatura: è importante realizzare che l’Europa è una grande società, una grande economia, una grande unione monetaria, il più grande mercato unico del mondo”.