Anche il mondo della lirica ha il suo primo “molestatore”. Il Metropolitan Opera di New York ha sospeso dall’attività nelle sue sale il famoso direttore d’orchestra James Levine per presunte molestie sessuali. La decisione è stata presa dopo aver avviato un’indagine interna dove sono venute alla luce testimonianze contro il 74enne pianista e direttore d’orchestra che ha legato il suo nome in modo indissolubile al tempio newyorchese della lirica. “Il signor Levine non sarà coinvolto in nessuna attività futura del Met, compresa la conduzione di spettacoli programmati in questa stagione”, hanno spiegato dalla direzione del Metropolitan Opera in un omunicato ufficiale. Cancellata quindi nell’immediato la Tosca puccianiana di Capodanno prevista con Levine sul palco. La drastica risoluzione del Met arriva dopo che l’ex procuratore Robert J. Cleary (fu colui che lavorò sul caso Unabomber ndr), attualmente a capo dello studio legale Proskauer Rose, ha indagato per conto dell’istituzione newyorchese in merito ad accuse di molestie sessuali che risalgono agli anni ‘60 e ‘80.
È stato il New York Post a scoperchiare questo nuovo caso dando voce ad un testimone che ha affermato di essere rimasto vittima, da adolescente, di molestie sessuali subite da Levine. Il New York Times si è poi accodato riportando testimonianze simili di altri due uomini che accusano Levine di “cattiva condotta” sessuale. Tre i testimoni chiave che per il momento puntano il dito su Levine. Il primo è Ashok Pai che, secondo il Times, ha dichiarato di essere stato abusato sessualmente da Levine a partire dall’estate del 1986, quando aveva 16 anni. L’accusa è stata formalizzata al dipartimento di polizia di Lake Forest (Illinois) nell’ottobre 2016, proprio perché, secondo Pai alcuni suoi incontri con Levine si sono svolti lì a metà degli anni ’80. Nella biografia ufficiale del direttore d’orchestra si trova conferma della sua presenza in quei luoghi in quanto direttore musicale del Festival Ravinia, vicino Chicago, dal 1973 al 1993. Di questo primo rapporto della polizia i funzionari del Met sono venuti a conoscenza soltanto l’anno scorso. Il secondo testimone si chiama Chris Brown e ha suonato il contrabbasso nella St. Paul Chamber Orchestra per più di trenta anni. L’uomo ha riferito al Times che lui e Levine si sono masturbati quando Brown aveva 17 anni alla Meadow Brook School of Music nel Michigan, all’epoca in cui Levine era presente tra le aule di quella scuola come direttore di diverse attività del programma estivo. Infine c’è James Lestock che ha fornito un resoconto simile, sempre alla Meadow Brook School of Music, quando aveva 17 anni ed era uno studente di violoncello.
“Sulla base di questi nuovi rapporti, e in attesa dei risultati delle indagini, il Met ha comunque preso la decisione di agire immediatamente”, ha dichiarato Peter Gelb, direttore generale del Met. “Questa è una tragedia per tutti coloro la cui vita è stata colpita”. Ufficialmente il manager di Levine non ha risposto alle email inviategli da diverse testate statunitensi per una dichiarazione ufficiale in merito alle accuse ricevute dal suo cliente. Mentre secondo i funzionari del Met, Levine avrebbe tempo addietro negato le accuse di molestie. Solo pochi giorni fa Levine ha diretto il Requiem di Verdi che è stato trasmesso in diretta radiofonica in mezzo mondo; inoltre è stato direttore musicale del Met dal 1976 al 2016, quando ha infine assunto la posizione di direttore musicale emerito per via di grossi problemi di salute dovuti al morbo di Parkinson. Nonostante le gravità della malattia Levine aveva comunque in programma diverse performance come direttore d’orchestra al Met previste per il 2018.