Tutta colpa di una tisana. Svolta sul caso dell’avvelenamento da tallio nella famiglia di Nova Milanese, nella quale sono morte tre persone e cinque in totale sono finite in ospedale. Tracce della sostanza in quantità superiore alla soglia minima di sicurezza sono state trovate in una tisana ‘campionata’ a casa di Alessio Palma e Maria Lina Pedon, coniugi ultraottantenni del paese nel Monzese ricoverati da metà novembre per avvelenamento da tallio. I due anziani, come detto, sono gli ultimi due casi, in ordine di tempo, che si sono verificati nello stesso clan familiare. La tisana incriminata, contenuta in una terrina priva di marca e di indicazioni circa la provenienza, è stata ‘campionata’ dai tecnici dell’Agenzia Tutela Salute per la provincia di Monza e Brianza, nel corso dell’ultimo sopralluogo effettuato dai carabinieri di Nova Milanese (Monza). Gli esiti dei test, eseguiti a Torino presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, hanno evidenziato la positività al tallio di alcune “erbe da infuso” non di fabbricazione commerciale, su cui sono in corso verifiche per risalire a chi potrebbe averle preparate.
Nel frattempo, resta ricoverato a Desio in condizioni stabili Alessio Palma, in procinto di essere trasferito da medicina generale all’Unità di cure subacute, in vista di un suo progressivo miglioramento. È stata invece trasferita al San Gerardo di Monza Maria Lina Pedon, 81 enne moglie di Palma, che è stata operata lunedì scorso per un mixoma atriale, scoperto per caso durante la terapia per l’avvelenamento, ma ad esso non collegato. I due anziani sono i suoceri di Domenico Del Zotto, di 55 anni, figlio di Giovanni Battista Del Zotto (94 anni) e Gioia Maria Pittana (91 anni) e fratello di Patrizia Del Zotto (63 anni), tutti e tre deceduti i primi di ottobre, sempre in ospedale a Desio, per avvelenamento da tallio. Della stessa famiglia sono ancora ricoverate presso gli Istituti Clinici Scientifici Maugeri di Pavia Laura Del Zotto, 58 enne sorella di Patrizia e Domenico, e Serafina Pogliani, 49enne badante della famiglia. Nel frattempo, ieri è stato dimesso dall’ospedale di Desio Enrico Ronchi, 64 anni, ricoverato dallo scorso 3 ottobre. A renderlo noto è la stessa direzione ospedaliera che, dalla fine dell’estate, ha ricoverato gli otto membri della famiglia, tra cui la moglie di Ronchi, morta a causa del veleno. Su questo caso la Procura di Monza ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti.