I giudici del Tribunale del Riesame di Bologna hanno depositato le motivazioni della sentenza con cui disponevano la scarcerazione dei due uomini accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una 18enne
“Pur avendo bevuto molto, la ragazza era pienamente in grado di esprimere un valido consenso al rapporto sessuale e lo ha espresso”. È questa la motivazione in base alla quale il Tribunale del Riesame di Bologna ha disposto, il 9 novembre scorso, la scarcerazione di due giovani accusati di violenza sessuale di gruppo. Si tratta di un romeno di 26 anni e di un italiano di origini senegalesi di 27, inizialmente accusati uno di avere violentato una 18enne ravennate ubriaca; l’altro di aver ripreso gli abusi con il cellulare. Le motivazioni dell’ordinanza che ha dato il via libera alla scarcerazione dei due sono state depositate oggi.
Nelle 26 pagine degli atti, si legge che, partendo dal contenuto dei video fatti con il telefonino, i giudici bolognesi sono arrivati alla conclusione che, nell’atto sessuale, non vi sia stata costrizione. Secondo quanto ricostruito dai giudici, dai video girati dal senegalese emerge “in maniera inconfutabile che la ragazza non è affatto incosciente” e che quella notte ha svolto una serie di azioni che non sono “compatibili con uno stato di incoscienza totale o di coma etilico”. In più, “tra la fase acuta dell’ubriachezza e il rapporto sessuale, trascorre un arco di tempo di tre ore circa”, spiegano nelle motivazioni, “al termine del quale lei compie comportamenti idonei a farla ritenere in sé” dopo due docce gelate e un caffè amaro. Il romeno dunque, secondo i giudici del Tribunale del Riesame, non ha commesso alcuno stupro: per lui va esclusa “la natura costrittiva del gesto” mentre il senegalese, sebbene abbia “con azione censurabile e riprovevole ripreso il rapporto intimo”, non può avere istigato il romeno a compiere un reato che non sussiste.
In merito al contenuto della denuncia, presentata il 13 ottobre dalla giovane, i giudici hanno scritto che “non si dubita che la 18enne abbia davvero ricordi poco lucidi della serata e che abbia forse maturato pentimento o rammarico per il rapporto sessuale consumato in quel modo, con persona poco conosciuta, in un momento di confusione totale dovuta al consumo eccessivo di alcol, davanti ad altri amici che hanno filmato l’accaduto e inconsapevole del destino di quei filmati”. Ma nonostante ciò, i suoi gesti “appaiono oggettivamente consenzienti“.