Scontro al calor bianco a Tagadà (La7) tra il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, e Claudia Fusani, firma di Tiscali News. Il casus belli è dato dal caso Banca Etruria e dall’audizione del procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, in commissione d’inchiesta sulle banche. Fusani chiede ’60 secondi’ per intervenire: riconosce che l’ex ministro Boschi avrebbe dovuto dimettersi per una questione di opportunità politica, ma stigmatizza coloro che ne hanno fatto un capro espiatorio. La giornalista si dilunga per quasi tre minuti, suscitando una visibile insofferenza negli ospiti in studio, tra cui il giornalista Pietrangelo Buttafuoco e lo stesso Scanzi. Ed è a quest’ultimo che Fusani si rivolge, piccata: “Un attimo, Scanzi. Mi scusi, abbia pazienza”. “Sono tranquillissimo, Fusani”, risponde il giornalista. Poi lamenta la lungaggine dell’intervento della ex firma dell’Unità: “Aveva chiesto 60 secondi, sono passate 7 ore”. La polemica esplode quando Scanzi ricorda le omissioni di Rossi durante l’audizione sul crac di Banca Etruria. E Fusani insorge, interrompendo ripetutamente Scanzi: “Non ho mai avuto l’onore di incrociarla nell’audizione della commissione. Lei non era alle audizioni”. “Stai calma, non sei l’addetto stampa di Renzi”, ribatte la firma del Fatto. “Tu non sei un giornalista perché non vai alle cose”, replica Fusani. “Stai tranquilla, capisco che tu sia in difficoltà”, controbatte Scanzi. “Lei pensi alle sue difficoltà, che ne ha abbastanza”, risponde Fusani. Il giornalista del Fatto osserva: “Fino alla fine del 2015 Roberto Rossi, che indaga su Boschi, era consulente di Palazzo Chigi, per meglio dire consulente diretto di Renzi. Ed è normale, secondo voi, che un procuratore che indaga su Boschi contemporaneamente, fino alla fine del 2015, sia consulente pagato di Renzi? Ma ci rendiamo conto?”. Il parapiglia tra Fusani e Scanzi continua e il giornalista del Fatto ribadisce: “Lei, Fusani, è di una ignoranza abissale“. “Lei è un ignorante, ha capito? Ed è anche un vero villano“, ribatte Fusani