Cultura

Legami e Slegami, il libro di Annamaria Bernardini De Pace è un (utile) “manuale dell’amore razionale”

Uno scritto che mescola astrusità e cavilli assortiti tecnico-giuridici di diritto civile e storie di vita quotidiana, di casi reali, che la Bernardini De Pace racconta come una novella romanziera, e che in molti casi illuminano, toccano, e perfino commuovono

di Davide Turrini

Quello che avete tra le mani è “un manuale dell’amore razionale”. Si presenta così il libro Legami e Slegami dell’avvocato Annamaria Bernardini De Pace. Manualetto pratico per coppie sposate, unite civilmente, o semplicemente conviventi, che mescola sì astrusità e cavilli assortiti tecnico-giuridici di diritto civile, ma che racchiude anche un cuore deliziosamente romanzato di casi pratici che fanno comprendere alla perfezione onori e oneri di matrimoni, divorzi, affidamenti, adozioni, alimenti, e pensioni di reversibilità. Avete presente la struttura di molti sussidiari delle medie? Nelle pagine dei capitoli di spiegazione generale si snocciolano i dettagli da studiare per la teoria, e poi a fondo capitolo gli approfondimenti, che in Legami e Slegami si chiamano “storie”. Storie di vita quotidiana, di casi reali, che la Bernardini De Pace racconta come una novella romanziera, e che in molti casi illuminano, toccano, e perfino commuovono. “Questo libro è dedicato a chi sa già, e vorrà capire, che ogni nucleo sociale, come la coppia, non può vivere solo di emozioni e sentimenti, bensì deve avere coscienza delle regole che la governano”, spiega l’avvocato che dalle parti del Tribunale di Milano si dice sia temutissima da molti “mariti” finiti contro le sue clienti.

Ecco allora il senso della duplicità di questo volumetto edito tra l’altro da Amazon. Da un lato, ad esempio, vengono descritti nei particolari significato e giurisprudenza della nuova legge 76 del 20 maggio 2016 che regolamenta le unione civili e le coppie di fatto (“dopo oltre trent’anni e dopo un lungo e travagliato iter parlamentare (…) l’Italia è diventata il 27esimo paese europeo a riconoscere legalmente le coppie dello stesso sesso”); dall’altro ecco l’aggiunta di un caso reale intitolato La musica nel cuore con Claudio e Luca che si conoscono e vivono insieme da anni, tra i primi a registrarsi in Comune per l’unione civile tanto agognata. Poi la richiesta di uno dei due di assumere il cognome dell’altro, con i nonni dapprima sconvolti poi felici e perfino speranzosi di futuri nipotini. O ancora, il capitolo delicatissimo e spesso trascurato delle convivenze di fatto. Prima i dettagli del codice, poi la storia di Matteo e Lucia. Storia d’amore classica che nasce in ufficio, il tempo che passa, la vita insieme, gli spazi comuni, e d’improvviso la disgrazia, con lui che rimane paralizzato. Per fortuna la coppia aveva registrato la convivenza all’ufficio anagrafico comunale, e quindi pur nel dolore c’è almeno il sollievo di una legge che è vicina, aiuta, non lascia soli, in questo sostegno per amore.

Ci sono poi anche “storie” che vanno quasi oltre i capitoli di riferimento. Il racconto dickensiano della bella Arianna che segue il capitolo sui Figli. Dislessica e disgrafica fin da adolescente, ma velocissima e ottima dattilografa, Arianna è giunta a Milano dal Sud Italia a 17 anni. La ragazza non trova mai l’amore di un uomo, ma l’aiuto di una collega donna per far scomparire la dislessia e riuscire nel lavoro. Una volta realizzatasi professionalmente, e con un piccolo patrimonio ottenuto dal successo lavorativo, Arianna decide di intraprendere il percorso della fecondazione assistita. Il romanzetto di qualche riga fluttua tra Spagna e Italia, tra parenti assenti e amiche carissime, e diventa una sorta di manifesto dell’indipendenza della donna che l’autrice descrive come una storia di “coraggio e dignità femminile”, “senza piangersi addosso, senza appoggiarsi al portafogli di un uomo, o a qualsiasi altra cosa di un uomo”. Ancora nel capitolo Figli ci sono altre storie incredibilmente normali. Quella di Donato che diventa papà di Davide, mostrando che i giudici spesso non solo quegli orchi medioevali che tutti credono (Davide è omosessuale e convive con un altro uomo); quella di Fabio e Carlotta, con lui che scopre il tradimento di lei e che dal DNA ha la certezza che uno dei suoi due figli non è il suo.

“Ho predisposto schemi riassuntivi che mostrano contenuti e differenze delle varie possibilità di legami e delle formule più opportune per slegarsi”, spiega la Bernardini De Pace. “Ma ho anche voluto raccontare storie vere, verissime, che possono aiutare a capire i meccanismi della legge, a non farci sentire soli; le dinamiche familiari si ripetono molto simili nelle coppie di tutto il mondo. La differenza emerge dalla capacità di capirle, cambiarle, modificarle o fermarle prima che avvengano disastri”. Tra l’altro: siete sposati e avete un cane o un gatto a comporre magicamente il vostro nucleo familiare ma c’è aria di separazione? Ebbene in Legami e Slegami l’autrice ha una risposta e una “storia” anche per spiegare cosa può accadere. Sergio, Carola e Lapolupo. Niente figli, culle o asilo, ma tanti giretti al parco. Solo che Sergio trova un’altra donna e all’atto della separazione vuole il lupacchiotto meticcio tutto per sé. Ancora una volta il giudice interviene con una saggezza inattesa. Il cane come un figlio: l’intestatario all’anagrafe è leggermente avvantaggiato e se lo terrà in casa, ma il marito separato potrà venirlo a prendere per molti giorni e weekend. Idem per le spese di mantenimento tra crocchette e vaccini.

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