Bagarre incandescente a La Zanzara (Radio24) tra l’ex generale dei carabinieri, Antonio Pappalardo, e i conduttori, Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Pappalardo, al solito, spiega la sua nota missione: “Sono stanco, perché stiamo girando in lungo e in largo la Penisola con le nostre denunce. Ai magistrati, poliziotti e carabinieri diciamo che secondo l’articolo 380 del codice di procedura penale dovrebbero arrestare i parlamentari non convalidati. Nessuno mi dà retta? Vedremo, non perdo la speranza”. “Le danno retta solo le strutture sanitarie preposte” – commenta Parenzo – “È brutto invecchiare così”. “Io invecchio facendo musica, lei neanche quello fa”, ribatte l’ex generale. “Io apprezzo il fatto che impiega il tempo così, anziché sparare cazzate ai giardinetti” – continua Parenzo – “E’ meglio questo piuttosto che deprimersi e stare in una clinica. L’articolo 380? Veramente 380 sono le gocce che deve prendere”. La discussione poi si sposta sulla vicenda della bandiera prussiana esposta nella caserma dei carabinieri di Firenze, vessillo usato dai gruppi neonazisti per aggirare la legge sui simboli nazifascisti. Pappalardo difende strenuamente il carabiniere proprietario della bandiera e annuncia: “Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, sta facendo solo caos. Se c’è qualche coglione neonazista che usa per i suoi fini, non per questo la bandiera perde il suo valore intrinseco. Quella è una bandiera di soldati che sono morti in guerra. Ma noi che ci possiamo fare? Nel mondo ci sono anche gli imbecilli. E teniamoceli. Se fosse stata esposta la bandiera rossa con la falce e martello, nessuno avrebbe parlato. Quel carabiniere di 20 anni va difeso, il ministro si dovrebbe vergognare per quello che stanno facendo a quel povero ragazzo. E infatti ho denunciato il ministro Pinotti per abuso d’ufficio, diffamazione aggravate e minaccia grave”. La polemica esplode quando viene toccato il tasto vitalizio. L’ex generale puntualizza: “Non ce l’ho più il vitalizio, l’ho dato al Movimento Liberazione Italia, il cui presidente è Giuseppe Pino. Io sono il presidente del comitato dei saggi”. “Ma questo Giuseppe Pino è la sua testa di legno!”, insorgono i conduttori. E Pappalardo, a dimostrazione dell’esistenza del neo-leader del suo movimento, fa parlare proprio Giuseppe Pino, che intima a Parenzo: “Abbiamo denunciato la sua amichetta, la ministra. Il vitalizio di Pappalardo lo prende il movimento”. Poi accusa Cruciani: “Io mi devo vergognare? Ma vergognati tu, chi cazzo ti credi d’essere? Quaquaraquà e poveraccio. Cruciani, ancora non ti licenziano?”. A sedare il paradossale dibattito è proprio l’ex generale: “Ecco, voi non conoscete il presidente. Lui è un uomo molto concreto e dice pane al pane, vino al vino”