Polemica accesa a Omnibus (La7) sul ddl sul biotestamento, attualmente in esame al Senato. A opporsi con pervicacia alla legge è il senatore di Idea, Gaetano Quagliariello, che spiega: “Questo ddl non prevede l’obiezione di coscienza del medico: se alla fine il medico si trova in contrasto con la propria coscienza, deve comunque fare quello che gli viene ordinato, diventando così diventa un funzionario. Cioè deve eseguire e non c’è possibilità di libertà di coscienza”. “Diciamo che non può imporre le terapie contro la volontà del malato, Ci mancherebbe altro, Quagliariello”, obietta Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni. “Sì, ma il medico non si può nemmeno sottrarre”, accusa Quagliariello. Ma il deputato Pd Federico Gelli non ci sta: “Non è vero. Certo che si può sottrarre in qualunque momento e infatti si può cambiare il medico all’interno della stessa struttura. Guarda che succede nella vita quotidiana dei medici”. Esplode la polemica e Quagliariello ribadisce il suo contrariamento: “C’è la possibilità di fare l’obiezione di coscienza o no?”. “No, non c’è” – risponde Gelli – “Mi sembra giusto che non ci sia, perché puoi cambiare semplicemente il medico. Se un medico non vuole aderire a questa alleanza terapeutica, il paziente cambia il medico all’interno della stessa struttura”. “Noi abbiamo presentato un emendamento sull’obiezione di coscienza. Perché è stato bocciato?”, chiede il senatore di Idea. “Perché volevate sabotare la legge, come per l’aborto” – risponde Cappato – “Burocratizzare l’obiezione di coscienza significa dare al medico il potere di imporre una terapia e questo non si può fare. E meno male”
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