Il capo dei Caschi Blu Onu Jean-Pierre Lacroix ha scritto su Twitter che l’attacco si è verificato ieri sera nella provincia del North Kivu. La missione Onu di peackeeping nella Repubblica democratica del Congo è la più grande del mondo, per tentare di porre un argine ai conflitti tra i numerosi gruppi armati che si contendono il territorio nel grande paese centroafricano, ricco di risorse minerarie
Quattordini morti e quaranta feriti. È un attacco omicida quello subito dai peacekeeper dell’Onu nella Repubblica democratica del Congo. A comunicarlo sono i vertici delle Nazioni Uniti. Il capo dei Caschi Blu Onu Jean-Pierre Lacroix ha scritto su Twitter che l’attacco si è verificato ieri sera nella provincia del North Kivu, nell’est del paese. Le evacuazioni sono in corso, ha spiegato Lacroix, che si è detto “indignato” dall’attacco ma non ha identificato gli autori. Tra i 14 morti, 12 sono caschi blu della Tanzania.
Outraged by the attack against @MONUSCO in #NorthKivu DRC last evening, where a large number of @UN peacekeepers have been killed & wounded. Our thoughts & prayers with families & our colleagues in @MONUSCO. Reinforcements are on scene & medical evacuations by Mission ongoing. pic.twitter.com/l84tFHYKMR
— Jean-Pierre Lacroix (@Lacroix_UN) 8 dicembre 2017
“È una giornata tragica per la famiglia Onu”, ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. “Condanno questo attacco senza riserve e chiedo alle autorità del Congo di portare i colpevoli alla giustizia – ha aggiunto – È il peggior attacco contro i caschi blu nella storia recente dell’Onu”. La missione Onu di peackeeping in Congo è la più grande del mondo, per tentare di porre un argine ai conflitti tra i numerosi gruppi armati che si contendono il territorio nel grande paese centroafricano, ricco di risorse minerarie.